GARZONI - La piazza universale - 1589

5 4 5 » 2 A Z Z A dette ville, ifota%zi de'giardini, i trastulli.delle donne infami, e qua dettaloro, l'otto, lagela la lafciuia, la cecità deliamente, nellaquale fono fommerfi e profondati. All'ultimo fi ricercano i buoni, e fanti c stumi ne'Coucrnatori delle Republiche, per il qual fono amati dai p U,e riuerhi communemente da ognuno. Tali ab ondarono ne 'pett . tuofi de Romani, onde nei primo deMacabei fi troua ferino, che pe diLKmt fi au ' uà costumi loro, e fi Machabei fi confederorno volentieri con trio. " Lodano i fcrittori antichi la faccia di Demetrio figlimi del Re Antigo– no, chehaueuaun certo temperamento, chepareua, che fojfepropr E/Tempio nato alla modestia y & acquistar con la dolcezza de'fiuoìcostumi lagra del Re Fi ita delle perfone. E commendata labenignità décofiumi di Fìlip- Jl PP°- po%e de Macedonia ancor a, perche effendogU menato prigione D ne infieme con motti altri dimandato chi egli fùffe , & rifondendo, TiVrio- e * a m a fpi* del fuoinfatiabil defiderio non foto non l'hebbe a fdegno modeftif- r m dokiffimamente fe la rife,&benigniffimamente impofe, chefuffe li fiuia. rato.Conobbefi lafoauità de'costumi in Tiberio Imperatore, quando efj tato da molti aponer graue?pg alle proiàncie , modtfliffìmamettte riffa* fe,che L'ufficio dei buon pastore erato far e le pecore, e non le fiertuar Si conobbe anco in Diogene SiracuJ'ano, che ottenuto, il 'Regno, no giò altrimenti,ne altrimenti tiefiì, ne procedette altrimenti, che fifaceffe quando egli era priuato neWacademia con Tlatone. Ter la qual cof poca lode Jarà quella de Gouernatori, quando faranno ornati di quefta te, che un aero decoro, & ornamento de gli animi grandi y efigno Et all'incontro non poco biafimo, e àisbonore meritano quegli, i qualf cofi aspri ne? gommi y che apena l'buomo può parlargli, non checonue farconioro ,.& hanno una natur'atanto fastidiofa, e ìlomacheuole,chefa lò a vedergli rendono naufiea. Huomini ueramenie ferigni, e meriteuo più prefio d'bauere albergo con Timone Atheniefe, Mifantropo detto prouerbio, cioè odiatore degli huomini, ebeconuerfar nellecittà,&rìe le "Republiche con perfone bumane, & d'honorate costumi ornate. ra del magijìrato depredetti Gouernatori quando fuffer tali, quali in bo tà deferittì gli habbkmo, farebbe qualche dubbio, fe ottima cofa fuffe perpctuìtà-da molti commendata,.laquale mprima facciaba dell'appa– renti affai, ma effóndo tristi e rei cpmefouentefi dimofirano, non hà dub bio alcuno,. che non foto fimo indegni d'effer perpetui, ma di restare to un giorno ne!grado, e nell'ufficio, tanto iniquamente amminifirato loro » Ma,, permefirar qmlcheragione intornoa'mieìidetti, ritorno, a di– re che il magijìrato dt' Gouernatori quantunque buoni ( io non dirò g che nonfia degno in fe fteffo~di perpetuità,non èmolto alpropofito algit^ dieio miod'effere nella Re public a perpetuo „ ne vale questa cmfeqw che può-farmi la parte oppofita;o egli è buono infe steffo, adunque d tffet. oxénato^trpctm ,}erche molte cofe fon buone in loro t che non tutti

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