GARZONI - La piazza universale - 1589
jocj *P 1 A Z Z A^ A n n ò t a t ì o n e f o p r a u D i / c. cxlix. Vedali intorn o à qaeftÌHiefìieii il E loraUante & Pietro Gregorio Tolofano/che n e dicono qualch e cofa. , • | - DE S E T A I V O L I, O V E S I C O M P R E N D O NO glìAccauìgliatori,BaueIlari,Agguìndilatori,Fìlato- iì,le Macftrcà Teffitori,e iMercand da Seta Dìfc. ci» •qlnuentìone della feta da chi fa deriuata,per le varìe,& dì uerfe opinioni, che volgono moda quefia > mò da quell'ai* tra parte,non fi sà così puntalmente determinare. Dicono iToetiche Venere fvl'inuentrice,effendolefiatedonate da Saturnomvn purifiimopannolinole {ementidel veri- micetto, ò diremo Cavaliere, con l'opra del quale per l'auuenire fi coprifi- fie,&dì vaghezza di veflito fupezaffe la Dèa Talladefuainimica,ha- uendo anch'egli ricettalo vn beneficio da lei nel fiuò innamoramento con Filìre Tsljnfii ritrofia alfuo amore,doue la benigna Dea gli infegnò à coprir Plin" fi * a $ e t t 0 ^ cavallo, & con quefia inuentione ottenne l'intentofuo •. Ma iacomo T l i n i o ? ruttore delfiupplemento delle Croniche , nel libro eh efit Filippo delle donne lUufiri, dicono che Tonfila figliuola di Piate doma Greca , Heremi- che fu al tempo di Salomone, Colfe la prima dell'altre la feta volatile dà n o - gli alberi, cb'b d'altra forte della nofira, & con modo marauigliofola Co* minciò à purgare con pettini dallefuperfluità,&purgata lapofiefu la roc ca,epoìful telaro,& delfino Ordimento ne fece il mondo pane cipe,confiu- lauio vo P orem fi ntto dì eofaf betta, &ficuriofia Di quella feconda forte ragiona pifeo. Flauio Vopifco,quando racconta che Aureliano Imperatore hUomoprUr dente,&faggio non mai volle mutare tanta feta in tanto oro, tanto era l feta rara, &pretiofa in quel tempo quefia fipetinaua dalle foglie de gli alberi nella Sera,ch è della prouìncia di Scitbìa in Afa, alla qua Cofa Virgilio i allude Virgilio in quelverfo della Georgìcà. Velleraque vtfolp depéttant tenuta ferès. Et Plinio, nel vigefimoprìmo libro, parlando dette ghirlande pretìofe t che ft facevano di feto di diuerfi colori,dimostra effireffamente, che lofi ta fi pettinauagia dalle foglie di leardo . Strabone anch'egli, nel Strabone . todecimo lìbro,mentrèr'accontala fecondità di molti alberi dlndioAi* ce fra quelli ritrouarfené alcuni feffbili, ne'quali nafee vna certa Una - da cui dice Neàrcho tefierfi vefii, & i Macedoni* vfando quella per fila Nearch o. r e j ) m e t f a t i vestimenti,® questa efier la feto. Olirà di quefto Plinio In vn'altro luogo attesta, che lafeta nafee dovn certo Verme pelofo B bice nominatOjUqualfi coglie tiell'Ifola di Co.o,da ciprefìi, terebinti, fra- feini,
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