GARZONI - La piazza universale - 1589

£ 2 2 T I A Z Z A anticamente detti Theologi, per bauer cantato effi diurnamente le lodi del Signore,® allega Fanone ,che partifcelaTheologia in tre parti, cioè in ytifiica, ò fauolfafm Fi {ica ,ò naturale,® in T li tic -, ouero Moraleie fra gii inuenton principali di qusjta mplice Theologias annoterà Mere» rio Trim ^gifìo, dipoi Orfeo, che fcrifje molti Hmni m lode di Dio , dip .i M fo chef* riputatojìgliuol d Apollo ,di poi Lino, a cui fu affegnatoper padre Mercuno,e finalmente He/ìodo, che fu mirabilmente dotato di que fizfcien.{a. E -pero, che dalla f ua origine fon dfeordi i fcrittori fra loro, venet o P erche Vene !°refeouodiTozjuotogrmdisfm» fuefìigatoredb:furie, Vefcoao . v u ^ e > che fa più antica ai Mose, ® chef /a nota quafìal tempo di "Kfe Leoncio . bratto. Ma Leontio, tiene, eh ella bauelfe ilfuo principio prefjo a Greci, & adduce Barlaan Calaurefe fio precetto e ,ilqual dicena Mufeo attico Theologo , ® Poeta efer forilo, nel tre mille trecento ottanta cinque al taSo* " Vem P° d ì F o r o m o % d e S i l ^rgiuì. Ma Paolo Perugino le affegna Or* " fio per iauentore , Uqualfu al tempo di Laomedonte Re de' Troiani® per quefio molto pili moderno. T^on dirò una minima parte de fregi fuoiper* che qnefia manza tutte le altre faenze di chiarezza, ® Splendore , come l 'occhio di Febo auanza tutte lefìelle di luce, che fon nel firmamento,e fi ilToetanonfiffe Theologo per fetto,quel Dio dell uniuerfo, che gii Hebrei chiamano Enfiph, ciò è infinità incomprcnfibile, Orfeo Theologo, e Poe- ta non Ibaurebbe chiamato notte, a quella guift, che Dionifio Areopa- Vittori a gitalo chiama calìgine, dellaquale ìntefe altramente, come in tuttii Coio ..aa . fa ri, ® mirabili componimcntifuoì, lalllufiriffima Signora Vittoria Co* Ioana in quel Sonetto. Signor che in quellainacceffibil luce • , Quafi in alta caligine t afe ondi. Et è puruero che il Poeta con quelle alienationì di ménte a luì mìrabil mene concede, è rapito da quattro forti di furori, che fon pofiì dal Fara nelftio trattato del furor poetico, il primo e poetico , & uìen dalle Mu- fi, i. fecondo misleriale,® uìen da Baceho, il terzo è diuinatione. ® uiett da Febo, il quarto è amore, ® uìen da Venere, perche egli tanta conle Mufe diurnamente Aroua con Baccofgnificantel intelletto imifierij al- tiffimi di Dio, predice col lume della mente denotata per Febo mdte co» fififcali, & ama con Venere la bellezza diuìna, & fiopra naturale. Con quefio furore tefiifica Hefiodo di fi ilefb,che di r,zp paHorelloin un fubi- to fi fece fapientisfmo Poeta. Et il mede fimo moflra Platone di Ione di Tinnico Caldàio. TCrò fi narra di tutti i Poeti antichi, che furùn da M '-ife particolari a quello furore rapiti, fi cóme fu rapito Orfeo da Cai* liop:,Mufeo da Vrania,Homero da Clio,Pindaro da Volimnìa, Sappho da Erato, Tamira da Melpomene, Hefiodo da Terpficore, Virgilio da Tha- lìa,Ouidio da Euterpe, e Democrito inparticolar dice d'Ramerò, non ef* fer

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