GARZONI - La piazza universale - 1589

V % I V E R_ S A L E. SìJ ' i lo ho cerco poi il mondo a parte a parte Se verjho pietre ,ò fughi d herbe noue . Mi rendejjeroMnd . il anima fciolta. Virgilioìn unafuaEgloga,per mojirar la forza dei uerfipoetici prefligio* fhdifie,replicandopiùuolte quello uerfo. Dueiteaburbe domummea carmina,duciteDaphim.i Che merauigliae che quel grand "h uomo delBudeonelle fu'e annotationi fopra i Digejii accumuli tante cofe in lode deToeti? che meraviglia è che il Beroaldo hucmo dottifimo faccia vna particolareoratone in lode lo– ro? che meraviglia è che Francefco Tatritio nel fecondo della infìtutio- ne della fuaRepublica gli effaltifopra le stelle ? che merauigliae che il Boccatio nella Genealogia de'fiioìDciprenda la lor tutela, contra le lin– gue de detrattori? che merauiglia è che Antonio Beccaria Veronefefac- eia una Apologia fi graneprefifo a Hermolao Barbaro in lode, wgran- e c c a dezza loroi neffun fi maravigli fe ne' libri de'dottifirni Giurifconfulti ve da allegato Homero,f come ne'Digefli, l prima, al §.fed ,fe Virgilio e ad– dotto,™ lege qu& extrirfecus nel prin cipio pur de Digejii. Se ne'Decreti fono allegati Horatio,e Lucanccome nella vigefima prima cavfa alla que- ' filone fefla appare, imperoche iToetifon dimerauìglia e stupore a tutti i frofeffori delle faenze, anzi a tutto il mondo unitamente. Vedi che con– to e fatto de'poeti, che tutti i principi, e tutti i Signori del mondo hanno tenuto cura di loro principale.per queflo dice Tfafone Cum ducumfuerant olim regnumq; poeta, Tremiaque antiqui magna tulere chori, Sanclaq;Maiefas,& erat venerabile nomen, Vatibus,& larga fispe dabantur opes. Quindi veggiamo che Ennio poeta fu fi caro aScipione;Cherillo, benché ignobile ad Aleffandro>Virgilioad Auguflo; Horatio a Mecenate,Tìbul lo a Meffala; Tapìnio, e Silio a Domitiano ; Monandro ai[Re d'Egitto, Euripide a Archelao Re de Macedoni, Aufonio Gallo a Grattano Ceftre, Cornelio Gallo a Ottavio. Quindi fi forge lalor grandezza, che Alef- fandro apprezza piti l'iliade d'Homero che tutte le fipoglie del Re Dario,e perdona ai penati di Pindaro, mentre ruma Thebeper amor del Poeta. Ottauio chiama Virgilio Platone de'poeti, &nelfuo larario concede il facrifteio della fuaimagine. Elio Vero chiama Martiale il fuo Virgilio. Attio è tanto slimato da Bruto,chegli dirizzf temphemonumenti.Plau Epio S to èin tanta riputatane appreffo Epio Stolone,', he dice le Mufefe hatief- fero a parlar latino douerparlare col uerfo di Plauto. Il Tetrarca è lau– reato in Campidoglio à gli otto d'Aprile del mille trecento quaranta imo dal fenato Romano ; Quintiano Stoa da Ludouico duodecimo Re di Fran– cia, il Faufo e detto al tempo del Re Franeefeopoeta Regio ; che dirò cel Rem-

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