GARZONI - La piazza universale - 1589

v Ti. J r exS A L L. 911 Poetifarcirb abbianopofio tutto lofluito loro inmentire,& fe laìde,e cattiue,ne fan no a p enaf.ir altro che co affamat coiare ned orecchiette pazgi,rumoreggiare conmuolgi chinare og4 cofa [opra il famosi comegiàfcrifje il Campano V tuono ipazgi Poeti diverf; ó*<? affameranfe Ivt le ciancie lenì le menzognegU fon riccbe%$e>& orò. Et quefloft vede mentre catana del nodo dHercole,deU lèttere dì Giacinto, de figli di "Njobe, delle piante preffò l partorì piana, delle Cicale dì t'itone delle rane de' Lkij, deMirmidonhc mentre fanno principio delle lorfauoleffin contando il caflr amento di Celo, il parto di Vertetela culla di Giottè,gli ingani di Rfiea, lèfuppofitioni della pietra, l di Saturno,la ribellione àe Giganti) il furto dìTrimetkeo, gl Delo,la morte di Pìthonèd inftdie di TitioM diluvio ai bett fio d laebo, l'inganno dì Giunone, lìnCendio dì Semele ,i due cofla pialla d JLth amante - la conìtèrfione d Io in Vacca, gliin di Medea, le metamotfofì di Circe *& miti altre vanitàfilmile a ed onde fon venutele fxuole ài Scilla,di Cariddi, di Mac diThorba,dì Medufa,di Glà'tce,di Melicerta,di Salmoneo,di S cionè,d ACbcloQ,dì birce, di Thìrefia, dAganippe, dell Orca» dell'A pie,dell Hiéna,del Canal Pegafeo,&altre feiocchez^e tali,fe ti i Onde fon procedute le menzogne dì tanti Deifilueftr firhinfernali ; tanti amori befiiali di vacche,di Tori, di ti , tante trai fiormationi, tante monslrvoftià, fe non da P tanto piti glorioft, quanto nelle trouate fon più fantasl almenoinoslri Ramane etliban qualche feufa perche de Reali di Francia, di Botto d Antona, d'Herminione, Tulicane, di Macabruno, e eantan lebizarrìe di Marfifa, le di Margute, il valor di', Mambrìno > quel dì Guidon Selu brufìandal Leone : quel-di Antifor di Barofta» quel dì Altobell di Falconetto, quel di Scardaffo, quel delDanefe » quel di Dama Roenzjt dal martello, e fimili altre novelle più del verifìmite in loro . Etpiuragioneuolmente fanno iPo derni, che attendono fittamente a sfodrar fuori ne fian te, vn dogliofe note, yn verdipiaggie amene » vn lie fetto amore, vn pargoletti accoì ti, vribei crin d oro, no, daue non dan molestia ad altri, che alle diue lo tanto slomacheuole inventione come gli antichi , i convertir gli h uomini in piante, le Dee in fiumi, le Tsii tiri in augelli» non hanno fatto cofadi buono . Ma qu T^nn 3 Poeti

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