GARZONI - La piazza universale - 1589

<Ho più fi parla di quello fa meSliero. All'ultima cofa,cbee taUàfradiui- fione,® differenza, che fate tra teff et fritto in /lampa , onero intagliato in marmo, che in uno vi piace, ne l'altro vi difpiacedo per me. dico , chi questo mente importa,perche lepoefie bone,cofi fono bone inftapa,come iti marmo , in corca, o d'altra co fa feritte ' • ne il poeta deue hauer q guardi in firiuendo , di far le cofe fue di doppia forma, una che fitua alla ftampa, ?altra,cbepofla effer defcritta in marmo.Mi direteforfi fi danna pur precetti della lunghezza de'poemi, come fa dellaTrag.AriJì. & de l'Heroico Toema.è vero ,ma queflo non eccede lafolìtagrandez^adel'e- legia,anzj è qua fi minorcperchenon è epigramma, comeforft voi h&ue- te penfato, ma elegia, dici che ci fa auertiti oltre quefla iftefia lunghezza la maniera de concetti tenerida /piegatura dolce delle parole, non cofi ne? uofa,& pienadi argutie, come fi ricerca nell'Epigramma,® comemol- to bene hauerebbefaputo fare il Maffa, fe bauefie hauto animo di firtuer Epigramma non elegia, & imitar Catullo,q qualche altro Epigrammata rio, non Tibullo delicati/fimo Toeta , come benha ueduto il Taolìnì, che nel fio tJendecafyllabo da quefla parte loda il Maffa:& fe l'autor,® Pa– tron del fonte uole mettenti una elegia, feforfi la qualità del loco lo ricer ca,® ni fono altri rifpettidiremo noi, che l'elegia, perche babbi da (fen– der affai tempo il finitore in intagliarla, e per dltroffia lungaefiendo più che mediocre?anzi »i dicccbe fe ueniffe bumor ad alcuno dì intagliar in marmo tutta l'Iliade, non fi potrebbe per quefio dir lmga,non offendo IH ga dì propria natura, fi potrebbe ben dire, che floltofoffe flato il penfie- ro,ma non la poefia lunga.Dipoi l'addure dui effempì di epigrammi fat– ti dì quattro,ouer jei ver fi foli no conclude ilgeneralecbe tutte le ìnfcrit- tioni debbano efier tal., perche all'oncontro fe nepefiono addur molto più, che eccedono queflo numero uofiro , ® per star nell'i greci, da qua– li voi battete pigliato, effempio, vi adduco da l'ifiefio libro de epigrammi greci nel quarto quella ìnfcrittione di quella cafia che fono pur verfi i l. heroci che cominci a oh. cf draar<wti»u Tvpa.vvo<pàf:ov &w >A >Tof. & quella della {latita di H omero, che pur erafatta in marmo, che è nel quinto libro tM?n* yetthKCr tytiftf iìéwivs ow^a i//miyv,t , che contiene pur da 40..H 5 o.ue fi Heroici,® molti altri, che tralafiio- Di latini haue te'quel Heroico nel tempio di Fortuna,che comincia, Tu qua Tarpeio coleris vicina Tonanti che è pur di più affai di 20. veifi, ® quel Epitafio in S m Celfo,che è di 1 8 ,f« zoaterfi Quamuisvatetuosmors'muìdaruperìtarinos, Abslulerintqf tuum dumo) fepulcbra dectis. Item quell'altro, che boggidì fi legge nel cortile de lllluflriffimo Cardi– nal di Cafts in l{oma ,cbèè di uerfi 26.®, moke altre inficrittioni anco in prò fa longiffime ritrovate treleantiebitd di Bentos & accioche febi- Ooo fate

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