GARZONI - La piazza universale - 1589
"^efforìfleffidìcìafcun'arte. Et veglio in fiomma che quellefiati nero H» rnanifla, qualfappia, & pofia ne luna, e l'altra lingua cioè latina, e gre– ca trite l 'ima &l'altramaniera d'oratione,uerfo dico ,eprofa fcriuer con* modamente.lntendt r bene ognifcrittori,& in cathedra poter ogni autore acconciamente i e con dignità interpretare. Tali ', ó pòco lontani da que- fia perfettione dicono effere flati i Labari Bonamici, i tomoli Amafei, i l{obortelli,isigonii, i Moretti,,& altridi quefiafebiera. in questo nu– mero è l'Eccellente M.Gio.Taolo Gattucci Salodiàno,il quale no contento delti Studi grammaticali cefi della lingua latina, come greca, & italiana (come egli moftra hauerfatto nel fuo compendio di grammatica^ è mol– to affaticato nella Logica ,&Enterica, come fi vede nel fuo trattato D e formi s Enthymematum , & nella Filofofia morale, come dimofra il fuo trattato Dè ifs , i n quibuspuer i venet i euàdiend i firn, u t optim è iuar n lempublic a adminiitrar e v a l é a n t , ^ alla Filofofia naturale: il che accen i a ilfuo trattato, D e vfu tabularurn . Quanto profitto poi egli habbia fiat to nelle matematiche il fuo libro infcrilto Theatr ù Mund i , & t empo r ì s , ne fa piena fede. Tafieme co ifuoi commentila Ioanne m Afphurra m d e cognofeendis , & medendì s morbi s ex corporu m celeftiu m poiìtione . TSfon è alieno dalla Theorìca, & pratica della pittura, come uederaffi in breue nella fua tradottione del libro della fìmetria dei corpi bumanidi Alberto Durero,fapedo eglUcbe non fi può fcriuere bene, che non ha im– parato molte cofe, come infegna Horatìo in questi duoì verfì. Scribendi rette fiapere est principìum, &fons, Hoc ubi Socraticopoterunt ofiendere carta Di quine viene che nel fuo file latino fi de commoda beniffmoa tutte' le materie, come fi vede in tutti ifuoi libri, & fpecìalmente nella f ua tra– dottione dei quattro libri del Granata nel fimbolo della fede «, Dal qua– le fipuò fperare ognigiorno qualche cofafpecialmente, che in niuna ho" ra mai viue egli in otio, il quale è co fi fuo capitale nimico,cheperfuger- lo ,fa con le fue proprie mani, dr fpere, & aflrolabi con molte altre forti di slr omenti afbrologici : egli ha fatto le ftampe di legno del fuo Theatro &-dell'Alberto Durerò ancorale quai còfefuole egli fare nei tempuch'al tri concedono alla quiete del corpo, & alraccontare favole nei circoli, & per le pia^re. 7 ^e per quefla cagione rubba egli il fuo tempo alti fludi, o nero all'ìnfìgnare ad altri quello, che egli baimparato ,& tuttavia im– para . talché tengo io, che fa la nera idea di un precettore di humani- tade, & diun'huomo molto industriefio,& utile al mondo,le quai cofe tutte d'moflrerà egli ( Iddio concedendoli vita) in un trattato del modo di allenare bene ifigliuoli,che egli ha nelle manhnel quale fi vede in prattica tutte quelle dottrine,che poffbne portare utile a tutti gli huomini,et come tutte s 'habbianodainfegnaread altri, t* onde fi fcuòpre manifeflo l'erro– re.
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