GIAQUINTO - Cucina di famiglia e pasticceria - 1931 copia
GLI ARROSTI * L ' arros to al la napol i tana In molte famigl ie non si fa mai un pochino di arrosto al lo spiedo, e quando vogl iono mangiarne o lo mandano a cuocere dal fornaio — e così vedono ri tornare un pezzo di carne nera, scotta, sfrizzolata, che di carne non ha nemmeno i l gusto — oppure sobbarcandosi ad una spesa maggi ore ricorrono dal rosticciere. Eppur e, cosa ci vuole a fare un po' di arrosto come D io comanda? Ni ente, non occorre nè spidiera, nè al tro ordegno costoso, ma un sempl ice spiedo di ferro, su due mattoni sovrapposti alle due estremità e del carbone acceso. Su l la manziana del fornel lo e nel posto dove non ci sono buche, si mette ad accendere un mont icel lo di carbone di legna, i l quale allorché è tutto acces o si al larga formandone una specie di cerchio ovale o tondo, a seconda del la sagoma del pezzo che dovre- te arrost i re, e vi si mette un pò di cenere fredda in mezzo per impedire al grasso che sgocciola di affu- mi care l 'arrosto. Questo s ' inf i lz,a si unge di strutto o d'ol io me- diante un pennel lo di penne, si asperge di sale e si pone a traverso i l fuoco, poggiando le estremità del lo spiedo sui matton,i e si g i ra di quando in quando. Un pol lo si arrostisce in mezz ' ora, un piccione in venti minut,i una tacchina mezzana, oppure un cap- pone in 45 minut,i un pezzo di vi te lal di un K g . e mezzo in un ' ora, un pezzo di manzo dello stesso peso in tre quarti d'ora, ecc.
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