GIAQUINTO - Cucina di famiglia e pasticceria - 1931 copia

t 55 - una delle fette di pane, in cui faci lmente può con- ficcarsi e nasconders.i N. B. — Perchè la zuppa al la mar inara riesca perfetta di grato profumo, è indispensabile che sia fatta quasi al momento di mangiar la ; vuol dire che potrete prepararvi l ' i n t i ng o lo e far cuocere le sep- pie come dissi un po' pr ima, ma la seconda parte de l l' operazione, r ipeto, va fatta il più tardi possibi le. U na zuppa anche fatta bene, stando in caldo, come suol d i r si a covare, perde il suo profumo, cioè la cosa più gradevole che contradist ingue un i nt i -n • golo di pesce. Zuppa di baccalà al la barcaro la Occorre per questa zuppa del buon baccalà co sì detto francese, ma dissalato a tempo. Però in mancanza si può confezionare anche col baccalà nostrale, ma riesce meno gustosa ed anche più spinosa. Per 8 persone si prende un k g. di baccalà (am- mol lato s ' intende) possibi lmenet pr i vo delle estremi- tà e lo si tag l ia in pezzi quadrati non tanto pi cco l i. Poi si prende un tegame, ed in esso vi si po- ne un deci l i tro d' ol io d' ol ivo, due bel le c ipol le in fette larghe e so t t i l,i e due spi cchi d ' a g l io tagl iuzzat. i Si fa cuocere tutto ciò adagio adagio sul fuoco, senza l argii prendere colore, quindi si aggiunge un mazzol ino di gambi di prezzemolo, una costa di se- dano, mezza fogl ia di lauro ed un ramoscel lo di t imo. Sempre continuando a cuocere metteteci quattro o cinque pomodor ,i pe lat,i senza semi e t ag l i ait in pezzi, un quint ino di vino asciutto (preferibi lmenet • « > • *

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