GIAQUINTO - Cucina di famiglia e pasticceria - 1931 copia

Si unisce ogni cosa in una bot t i ce l la e si lascia macerare fino a che bollirà bene da sè, poi si filtra con cura e s ' imbot t igl ia. Ratafià Si dà questo nome ad una bevanda alcool ica zuccherata ed aromat izzata. L e ratafie si ot tengono facendo macerare del le sostanze ne l l ' a l cool, oppure mi schiando ne l l ' al cool i succhi di certi f rut t i. Esse sono toni f icant,i s t imol ant,i e convengono al le persone che diger iscono male. E ' bene però rac- comanda al le persone aventi lo stomaco debole e sogge t io al le i rr i taz ioni di astenersene o di usarne sobriamente. Ratafià d'uva Prendete de l l ' uva mol to matura, ma non guasta distaccatene i chicchi ad uno ad uno, e ponetegli i n un boccale che possa ben turar s i. Ri emp i t e lo fino ai tre quar t i, poi colmate i l vuoto con de l la buona Ac qu a- vi te. Tappa te ermet icamente e lasciate in infunsione per 15 g i o rn i. A l l o ra si pone ogni cosa i n una ca- rina nuova, si schiaccia bene l ' uva e si passa i l l i - quido in un boccale, vi si aggiunge un pezzo di can- nel la, alcune ossa di pesche infrante insieme al le lo- ro mandor le e si lascia infondere tutto - ben tap- pato - per a l t ri 15 g i orn i. Ul t ima te ripassando ed imbot t igl iando. Più que- sto l iquore sarà vecchio e più avrà preg i o. Ratafià di visciole Me t t ere gr. 3.300 di v i sc iol e, dopo to l ti i gam- bi con 4 fiaschi d i v ino rosso buono, in un grande r ec i p i ente di vetro e tappato leggermente.

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