GIAQUINTO - Cucina di famiglia e pasticceria - 1931 copia

87 » vai dieci volte più del lo strutto, semprechè i l fritto s ia mangiato caldissimo, ma noi non consigl ieremo mai ai mal prat i ci di adoperare il grasso, e preferia- mo piuttosto cons igl iar loro di aggiungere al lo strut- to la metà di buon ol io di o l i va. A l t ra raccomandazione da farsi è questa: Quando avete mol ta roba da friggere è preferi- bi le mettere due padel le su due fornel l,i perchè a l t r-i menti quel che è stato fritto per pr imo diventa im- mangiabi le. Il fritto va tenuto in caldo moderato, nè troppo nè poco , ma tanto se vien messo in stufa od in for- no t iepido, questo non deve mai venir chiuso del tutto, perchè se no il fritto sputa il grasso e diventa rancido. Per sgocciolare il fritto è preferibi le adoperare un panno o una salvi et ta ordinar ia, però non si de- ve mai mettere in caldo sugli stessi panni, ma tene- re pronta una t i e lal od altro recipiente largo sul fon- do nel quale vi si stende uno o più fogli di carta bianca. Insieme al fritto si deve mandar sempre un piat- to di spicchi di l imone. No do di fare la pastella Met tete in una cat inel la quel la quantità di far-i na che approssimat ivamenet vi potrà bastare per ciò che dovrete friggere, e con una piccola frusta scio- gl iete la farina o con vino bianco comune, ma secco , o con acqua t i epida, o con latte; io preferisco di sc iogl ieral col vino. Però il l iquido non va mischiato a centel l in,i ma

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