GIAQUINTO - Mangiar bene per vivere bene - 192 copia

Mettete a bol l i re una quantità di acqua quanto una tazzina da caffè, appena bol le levate dal fuoco e getta- tevi dentro quattro o cinque fogl ie d'arancio fresche, spezzate in due, coprite, fate stufare otto o dieci mi nuit senza bol l i re, e poi versate l ' infusione in una tazzina, e aggiungete dello zuccaro. Trigl ie alla maitre d'hotel. Scegliete delle belle t r i g lei di scoglio o altre, net- tatele bene, asciugatele e conditele con olio e sale, e l a- sciatele così per un paio d'ore. Ve n ti mi nuit pr ima di mangiarle spianate del la bragia a metà consumata, su questa vi poserete una gratel la, sul la quale avrete posto traversalmenet tante asticelle di canna ben nette e del la stessa larghezza de l la gratel la, ed a distanza di un paio di cent imetri una da l l ' a l t r.a Collocate le t r i g lei sulle asticelle e fatele cuocere dieci mi nuit per parte, r i v o-l • tandole, s'intende, quando son cotte da una parte. Dopo aggiustateel in un piatto, ed aspergetele con una bagna composta di un po' di burro l iquefatto, sale, l imone e prezzemolo tr i to. Disponendo di un forno, i l lavoro è ancor più sbr-i gativo, perchè dopo condite si al l ineano i n un piatto di rame o di porcel lana forte, si fanno cuocere al forno, e poi si aspergono di bagna come sopra. Trippe, budelli e fegati! Meno se ne mangia di questa roba, meglio è ; essa è povera in nutr imento e può esser ricca. . di germi i n- f e t t i v,i perchè è quasi sempre la sede delle malatt ie del la bestia. Se nel le fami g l ie si ponesse mente al costo di un

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