GIAQUINTO - Mangiar bene per vivere bene - 192 copia
nei gottosi. Questa cura provocherebbe delle scariche a l- vine, stimolerebbe l 'appetito, contribuendo a questo re- sultato le passeggiate a l l ' a rai aperta. Tissot la raccomanda in t u t ti i di sordini del l ' appa- rato digerente, anzi racconta di un reggimento di sol- dati decimato da l la dissenteria, che dovette far riposare per qualche giorno in un gran vigneto, dove i grappoli pendevano ma t uri e f i t ti ; e da quel giorno i l flagello del reggimento fu scongiurato. La cura d'uva, dice Manie, è raccomandabiel come ; efficace ne l la cistite cronica ; essa agisce, certamente d i- luendo l ' or ina, ed è possibile che i carbonati a l ca l i n,i formati nel l 'organismo dag li ac idi vegetali contenuti ne l l ' uva, abbiano una parte nel l 'azione favorevoel de- terminata da questi. Ma è necessaroi far uso di uva ma- tura, poiché g li ac i di l i be r,i contenuti in quel la acerba, turbano la digestione gastrica. La cura d'uva è poi ancora indi cata nei soggetti che soffrono abitualmenet di stitichezza, o di pletora ad- dominale, o d' iperemia epatica ; parimente Curchod ne ha vantato l'uso nei casi di clorosi, di di sordini me- strual,i ecc. La cura d'uva fu pure proposta nel trattamento delle cardiopatie ; destinata a completare, od a sostituire quel la col latte, dice Platot, la cura consiste nel mangiare de l- l ' uva sino a sazietà, i l matt ino, mentre b r i lal ancor do- vunque la rugiada, poiché a quest'ora i l frutto è note- volmente lassativo e diuret ico. Sotto l 'azione de l la cura, la circolazione si fa più at t i va, i l polso diventa più pieno, più ampio, le ur ine sono abbondant,i le scariche alvine regolari, o, talvol ta, diarroiche ; lo stato generale mi g l i o ra, le forze tutte si
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