GIEGHER - Li tre trattati - 1639 copia
AL BENIGNO LETTÓRE- Taolo FrfimvQtto• Veft'Opcra di'MattiaGiegher già cotanto bramata per lo fpatiodi più di fei anni d* chi ben furon conosciute, le ¿1 lui quali ti nò ordi- tane in tal profetinone, fe boraiòlamenteti vien preicntata dalle ntieflampe,non rnt'l Jourai imputar à rmncanjcntodcla mia f o • lira volontà di communi cani Je fatiche de'Virtuof i, le ti compia- cerai d'aggradirela regola , che tengo di ben i c r v i r t ,i che tela* mente mi v i ci preicritta dal coinuadefiderio de'Letterati. Te ne fanno piena fe- dc^uc" Voluin,i che riccui alla giornata dall'iftcile mie (lampe, n m men confidc- rabi li ">°i ^ ' luant iude' fogl i, che per la qualità de] (oggetto, ,h e ni querti cempi dcueibcoJierfì non dal capriccio de* fìai n i t o r i, ma da b e i ordinati configli vii chi coàin(ce Ja mancanza de L i bri più gioueuoli. Ecco dunque, che tu 0»io ce «hai diflerito i l godimento : ma tanto più Mutuai in grado, per la notabil d'ife'c.iza , che vi (Vergerai da cert'ai tra Operetta, che forte ti laru c a p i uu alle u\mi, piti to- rto inai abbozzata , chc in tutte ricavata da quefto Tuo Or igina l e, coirne pur p 'tea farà da chi non ha faputo fenon dichiarartene arrecante inai'auucdu to 1 mi latore, quantochVra o b l i a to di riferbarne la gloria al vero Autore , e contentali; di non tacer e quel, ch'c ben noto ad vna Ciìtà intiera. R end ine gratie al caio, che ne! tem- po della paflhta contagionc te capitar al F i ! : o 3 t ri l'altre robbe deli'iflcflb C i c- ghc r, quefli componimenti,e i rami ancora , in congiuntura tale, che col mio de- naro potei farmene padrone, cofi dettandomi la treiea memoria della dima ìin- go]are,m cui fu sepre tenuto l 'Autore*he gi'haucua apparecchiati per cunlegoarii alla
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