GRIFONI - Trattato di gelateria - 1911 copia

7 risparmiare ai giovani lo sforzo dei molteplici tentativi, pri- ma di raggiungere lo scopo. Non rifarò la storia dei mìei umili principi, non dirò attraverso quali peripezie ho potuto ottenere il successo; dirò soltanto che a Bologna, dove per parecchi anni ho eser- citato la mia professione, sono conosciutissimo, e che non vi fu mai un pranzo importante ove non apparissero, gustati e festeggiati, i miei gelati. Nella mia clientela annoveravo tutto ciò che di eletto vanta Bologna. Il grande poeta Carducci, mi trattava con fa- migliare dimestichezza e quando veniva nel mio negozio per darmi ordinazioni, mi cercava benevolmente : « Dov'è il napoletano di Bologna? » alludendo al mio lungo soggiorno in Napoli, dove ho imparato l'arte mia. Anche per il Cardinale Svampa avevo composto gelati specidli per i grandi pranzi a cui invitava ragguardevoli per- sonaggi ed anche per quelli a cui era invitato. Ho seguito i consigli dell'igiene moderna creando spe- ciali composizioni, allo scopo di alleviare le sofferenze degli ammalati e di giovare ai sani. Ho cercato infine^ e spero di esservi riuscito, di rag- giungere il più alto grado di perfezione in un'arte che è vanto italiano, perchè gl'italiani furono i primi ad eserci- tarla in Europa. {L'arte del gelatiere viene dall'Oriente, dove si facevano i gelati sino dal secolo X I V ) . Dall'Italia passò in Frància e alla Corte di Luigi XIV fu tenuta in grande onore. AncheN apoleone 1 aveva molta predilezione per i gelati e nella sua Corte se ne faceva uso grandissimo. Oggi l'uso del gelato si è largamente diffuso in tutte le classi sociali ed è il rinfrescante al quale ricchi e poveri più volontieri ricorrono nei giorni afosi dell'estate. Credo quindi di non aver fatto opera inutile compilando questo trattato che insegna il modo di fare gelati ottimi, conformi ai dettali dell'igiene, perchè nutritivi e ricosti- tuenti, con economia e facilità, additando tutti gli strumenti necessari e le condizioni indispensabili per la sicura riuscita. Prendo congedo dal benigno lettore augurando che il mio volume venga benevolmente accolto per i lodevoli in-

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