Hospitale_ocred
Accanto alla tecnologia, occorre accostare altri elementi a nostro avviso fondamentali come Arte e Territorio. Vale a dire: strumento, linguaggio, materia, a cui viene subito voglia di avvicinare anche il concetto di “apprendimento” così da ribadire funzione e soggetto (le persone) che ruotano intorno, e al contempo fanno ruotare, questi elementi. Anche se l’ordine, con cui intrecciare ciascun concetto alla sua funzione, è tutto da definire e da considerare di volta in volta. L’arte infatti può trovare a sua volta, in questo bisogno, un nuovo canale e un altro circuito al di fuori da quei modi e luoghi del suo “sistema”. Cogliendo questa straordinaria opportunità per inventare una nuova capacità di incidere sul senso e i confini dell’esperienza artistica. Molto spesso, ad esempio, affrontando la progettazione di un percorso espositivo, di un videoambiente ci si è ritro- vati a organizzare una successione più o meno rigida di scene come si dovesse organizzare un affresco. La compa- razione non è affatto peregrina in quanto sia l’aspetto drammaturgico/narrativo, il dialogo con gli spazi, il carattere immersivo e non ultimo il dialogo con il committente o comitato scientifico sulle modalità per affrontare i contenuti, creano una singolare e affascinante vicinanza tra le due esperienze artistiche. Anche se le componenti che formano gli scenari sono radicalmente differenti. Non più intonaco e pittura, ma video, film, installazioni, oggetti, interattività eccetera. La realizzazione del progetto HOSPITALE Il futuro della memoria è un ‘occasione straordinaria, dove poter osser- vare il prendere vita ed il realizzarsi, in un edificio che accoglie e riflette, in perfetta sincronia, luogo, significato e contenuto, un contemporaneo e tecnologico “ciclo di affreschi”. Il progetto HOSPITALE Il futuro della memoria allestito nello spazio più spettacolare dell'Ospedale Vecchio di Par- ma, “mette in mostra” inoltre, lo stato di avanzamento dei lavori di restauro e di allestimento del futuro nuovo polo museale della città. x Il progetto predispone una “macchina scenica” in gran parte della navata centrale, in grado di mostrare, in una sorta di anteprima spettacolare, una prima serie di contenuti multimediali, relativi alle origini e alla storia dell'Ospedale Vecchio e alle trasformazioni da esso subite nel corso del tempo. I racconti della Crociera, se così vogliamo chiamarli, si sviluppano in un allestimento in tre parti, l’Ingresso o lAc- coglienza del pellegrino, L'Altare e I Testimoni, quest’ultima parte a sua volta è presentata attraverso la narrazione di otto racconti della storia dell’Ospedale. Ogni parte si manifesta attraverso diversi sistemi multimediali. LIngresso è realizzato con otto schermi video, posti all’altezza della terza campata e disposti in una sequenza linea- re, come per ricreare in scala, la superficie della facciata dell’edificio. Il visitatore entrando, si trova di fronte ripro- dotto, in un unica immagine sincronizzata, sui monitor da 55” fissati ad appositi supporti, la facciata dell'Ospedale, così come ci è pervenuta nell’acquerello di Sanseverini e completata a sinistra e a destra, con immagini attuali, ri- 113
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