Hospitale_ocred
2. Un luogo di solidarietà laica e religiosa tra via Emilia e via Francigena Questo in cui ti trovi è stato un luogo di silenzio e di preghiere, un posto dove convivevano sofferenza e vita, dolore e amore. L’Ospedale fondato da Rodolfo Tanzi nasce prima di tutto come centro di solidarietà laica, ma con uomini e donne che vivevano una vita religiosa, seguendo la regola di Sant'Agostino. I documenti, come pure le architetture, ci parlano ancora. “L’Ospedale grande” non era come lo vedi tu, oggi. Era molto diverso ma molto funzionale. I pelle- grini che arrivavano da tutta Europa passavano di qui, dalla via Claudia, oggi via Emilia, che s’incrociava con la via Francigena, o strada Romea, che scavalcava gli appennini per andare verso Roma, nel cammino verso la cristianità. L'ospedale grande era un luogo di sosta e di passaggio per gente che parlava lingue diverse, che arrivava da ogni angolo d'Europa. Qui si fermavano per riposarsi e ristorarsi, potevi incontrare confratelli, commercianti, santi, sol- dati, gente comune, a piedi e a cavallo, qui c’era una mano tesa a tutti, non si facevano differenze tra religiosi e non religiosi, l'Ospedale era un esempio laico e religioso insieme, pronto a venire in soccorso di chiunque ne avesse bisogno. Parte del complesso dell’ “Ospedale Grande” era destinata all’aiuto dei più deboli, agli ammalati. Un’altra parte del complesso invece era destinata ai più piccoli, ai bambini orfani, quelli che i genitori per povertà, abbandonavano non potendo permettersi un’altra bocca da sfamare un’altra bocca da sfamare. Questi bimbi illegittimi venivano presi in cura da donne del popolo che venivano messe a contratto. Gli facevano da balie, li portavano a casa, li allat- tavano, li svezzavano e poi li riportavano qui. A volte venivano adottati dal marito. Negli anni, l'Ospedale che dava accoglienza agli ammalati, venne chiamato l'Ospedale “della Misericordia” mentre quello degli esposti, prenderà il nome di “Rodolfo Tanzi”. \ L’Ospedale Vecchio negli anni Quaranta con il portico chiuso da cancellata (Parma, Archivio Storico Comunale, Collezione E.p.T.) I27
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