Hospitale_ocred
5. Le alluvioni in Oltretorrente ieri e oggi Ho visto la furia dell’acqua, l’ho vista con i miei occhi allagare le strade, distruggere il ponte sul Baganza e devastare il quartiere Montanara. Il 2014 era ieri. La gente gridava, scappava impotente di fronte a quell’onda improvvisa che sembrava inarrestabile come il giudizio di Dio. Il ricordo impresso nella mia memoria è come il fango che ricopriva ogni cosa. Ma questa è una storia antica che si ripete, la prima alluvione di cui si ha memoria è del 1177 quando si mescolaro- no le acque del Taro e dell’Enza, insieme a quelle del Parma, che cambiò letto, spostandosi più lontano dal centro. Così è nata piazza Ghiaia, interrando un ponte romano ormai inutile, riscoperto solo nel secolo scorso. Pochi anni dopo quell’alluvione, con nuove mura di difesa, veniva inglobato nella città il nuovo quartiere chiamato ancora oggi Oltretorrente. Nel 1414 poi l’acqua sfigurò di nuovo il quartiere, segnando la storia dell’ “Ospedale Grande” che passò nelle mani della potente Confraternita dei vivi e dei morti. Ma la storia delle alluvioni non finisce qui. Una lapide in via Nino Bixio, all’angolo con via Costituente, racconta dei morti che galleggiavano nelle strade ridotte a canali. L'acqua aveva sbriciolato i parapetti del ponte Caprazucca, era scesa tra i vicoli portando la morte, facendo crollare il muro dell’orto dei Cappuccini. Il quartiere divenne un lago, l’acqua arrivò a due metri e mezzo d’altezza. E quanto tornò il silenzio, il cronista della “Gazzetta di Parma” raccontò delle urla dei vivi che cercavano i dispersi, dei legni, degli animali morti che galleggiavano sulle acque immobili che per giorni avevano trasformato le strade in canali. Alla fine si conteranno venti morti. 4 La grande alluvione a “Parma vecia”, così i parmigiani chiamavano l’Oltretorrente, aveva portato via tutto. Guido Carmignani, un cronista d’eccezione, dipinse alcuni quadri di quel tragico evento, uno in particolare, bellissimo, che prende di scorcio l'Ospedale Vecchio da via D'Azeglio. La strada, ricoperta d’acqua, specchia la luna nascosta dietro la torre dei Paolotti, in un quadro tragico e poetico insieme. L’Oltretorrente è un quartiere nato dalle acque, è segnato dalle acque. Strada Maestra Santa Croce nei pressi dell'Ospedale, allagata durante l’inondazione di Parma del 21 settembre 1868, olio su tavola del pittore Guido Carmignani (Collezione Balestra) 133
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