Hospitale_ocred

8. L’Ospedale “grande” nell’Oltretorrente ribelle e “barricadero” Lungo la strada maestra di Santa Croce, vicino all'Ospedale Grande, sorsero chiese ma anche altri ospedali, oltre a quello dove tu adesso cammini. Durante la peste del 1630, tutto il quartiere diventò un ricovero per gli ammalati. In quei mesi borgo Carra si trasformò in un grande lazzaretto. Questi fatti hanno segnato la memoria di un quartiere dove il popolo aiuta, si difende e chiede giustizia di fronte ai soprusi dell’uomo e della natura. Durante le barricate del 1922, quando i parmigiani fermarono le truppe fasciste di Balbo, le strade dell’Oltretorrente erano tutte ricoperte di scorze d’anguria come racconta Pietro Bianchi. Dissetavano i barricaderi che difendevano l’idea di libertà e giustizia. “L’Ospedale Grande” con il suo oratorio dedicato dal 1663 a Sant'Ilario, era ancora in funzione. Ci penserà Mussolini, anni dopo, a prendersi la rivincita distruggendo mezzo quartiere per “risanarlo”. Altri abitanti furono trasferiti nei “capannoni”, nuove costruzioni alla periferia della città, ma il Duce non poté sra- dicare il mito della sua gente, del suo popolo, dei suoi giovani morti per la Resistenza. Oggi le strade portano il nome di quei ragazzi caduti per la libertà. La gente del popolo, rissosa e turbolenta, pas- sionale e assetata di giustizia, troverà nelle figure del sindacalista rivoluzionario Alceste de Ambris e in quella di Guido Picelli, a fianco dei suoi “Arditi del popolo” i suoi eroi. In quei giorni di guerriglia urbana un frate di nome Padre Lino, che viveva nella chiesa dell’ Annunziata, camminava rasente i muri ma nessuno osava sparargli, sia da una parte che dall’altra. Tutti sapevano che quello per la gente era un eroe della carità, un vero santo. Ancora oggi Alceste de Ambris, Guido Picelli e Padre Lino incarnano nel presente tre miti, religiosi e laici, sempre al fianco del popolo, degli ultimi, dei bisognosi, dei poveri assetati di pane e di giustizia sociale. Segno moderno di un fuoco inestinguibile, che ha la sua prima fiamma in quello che chiamiamo “Ospedale Vecchio”. Un cuore pul- sante capace di rinnovare nei secoli lo spirito di un quartiere e della sua gente, da sempre aperta alla città di Parma e al mondo. Le Barricate del 1922 (Parma, Archivio Storico Comunale, Fondo Zerbini) 139

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