Hospitale_ocred

romana, che si protendeva sul reticolo stradale con linee perpendicolari e parallele alla via Emilia. Un guado permetteva il prolungamento della grande arteria di comunicazione verso Piacenza e il collegamento tra le due zone cittadine nei periodi di magra o di secca del torrente. Anche se il transito di uomini, animali e merci sarà possibile nei momenti di piena solamente dopo la costruzione del primo robusto ponte in pietra?. Le cronache locali e le fonti orali ci hanno tramandato i resoconti di alluvioni e di deva- stanti e catastrofiche inondazioni che colpirono la città nel corso dei secoli. Gli eventi calamitosi, che si ripetevano ciclicamente e con diversa intensità, interessa- vano maggiormente la porzione di territorio sulla sponda sinistra del capriccioso corso d’acqua, cioè quella situata più in basso rispetto al centro cittadino. Condizione che ne ritarderà lo sviluppo edilizio e demografico sino alle prime opere di risanamento e bonifica intraprese per proteggere le poche strade ciottolate. Tuttavia, una parte di questa zona, come confermano gli scavi archeologici, era già stata destinata a scopi sepolcrali fin dall'epoca preromana, a testimonianza che le due aree cittadine, seppur separate dal torrente, erano strettamente legate fra di loro. Interessanti reperti ritrovati nelle vicinanze di Barriera Santa Croce confermano la pre- senza di imponenti monumenti tombali, che esaltavano la gens di appartenenza, accanto a tumulazioni più modeste ad incinerazione o alla cappuccina, contrassegnate da sem- plici segnacoli tombali. Ad esempio, durante gli scavi per la costruzione di un magazzino in strada d’Azeglio, vennero rinvenuti due grandi leoni in calcare di Vicenza, appartenenti, a detta degli studiosi, ad una ben più grande opera funeraria. Mentre nei pressi di piazza Matteotti venne alla luce uno straordinario bronzetto votivo, che faceva da corredo ad una sepol- tura del periodo imperiale. Inoltre, la scoperta del complesso delle antiche fornaci nella zona prospicente all’attuale via Fornovo, ha avvalorato l’ipotesi della precoce urbanizzazione dell’area avvenuta in epoca romana?. Il bronzetto votivo rinvenuto in piazza Matteotti, che è attribuibile, in base all’abbigliamento, alla fase romana, appartiene ad un tipo di produzione piuttosto standardizzato sviluppatasi per un lungo arco di tempo. (Complesso Monumentale della Pilotta, inventario B73-599)

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