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36 Note ! M. Catarsi, Storia di Parma. Il contributo dell’archeologia. In: D. Vera (a cura di), Storia di Parma, vol. Il: Parma Romana, Parma, 2009, p. 384. 2 Il ponte in pietra, costruito intorno al 54 a.C., che consentirà l’attraversamento del torrente anche in periodi di piena, resta, di fatto, l’unico manufatto romano rimasto ai giorni nostri ancora identificabile. 3 Tra le testimonianze di espressioni di stampo religioso presenti nella zona, non solo collegate al culto dei morti, è da ricordare anche la stele del III secolo a. C. ritrovata nel 1889 durante i lavori al campanile e all’abside della chiesa di Santa Croce, alla quale i parmigiani attribuiranno, addirittura, un’origine leggendaria associata alla fondazione dell’edificio. 4 L’importante punto di controllo del sistema viario verso Monte Bardone era delimitato da fertili appezzamenti irrigati da canali all’aperto, le cui acque venivano regimentate da modeste chiuse, da peschiere e bocchelli. 5 Alla profondità di circa un metro e mezzo vennero rinvenute altre quattro tombe longobarde poste all’altezza di San Francesco di Paola e in Borgo Cocconi, Il ritrovamento costituisce la conferma della concentrazione di monumenti funebri lungo le grandi vie di comunicazione. (M. Catarsi, Parma tra età romana e Medioevo: trasformazioni urbanistiche e aspetti di vita quotidiana. Il contributo dell'archeologia. In: Vivere il Medioevo, Milano, 2006, p. 23). 6I. Affò, Storia della città di Parma, voll. 4, Parma, 1792-1795, p. 74. ? Alla chiesa di San Giacomo, documentata per la prima volta nel 1143, era annesso un ospizio per viandanti e pellegrini. Se ne trova notizia anche nello statuto trecentesco, che ribadiva le finalità assistenziali della struttura religiosa. La parrocchia, soppressa nel periodo napoleonico, venne riaperta nel 1897 e affidata all’ordine degli Stimmatini. Due anni più tardi otterrà la benedizione del vicario diocesano Guido Maria Conforti. 8 Intorno alla metà del XIII secolo, pare per problemi di sanità pubblica, gli Umiliati saranno costretti a spostarsi sulla riva sinistra del torrente, riconvertendo risorse economiche ed energie nell’agricoltura, ritenute dall’Ordine “la più pura e limpida di tute le attività...” ° L'ospedale, nato nell’abitazione donata da un certo Raineri Fonti, diventerà uno dei più importanti istituti di cura e assistenza della Diocesi, tanto da avere, ben presto, tutte le autorizzazioni e riconoscimenti necessari per accogliere conversi e converse, ricevere elemosine e offerte e celebrare funzioni religiose. 10 “Divide la città di Parma — scriveva ancora Guicciardini a inizio Cinquecento — non con tali acque che non si possa, eccetto che né tempi molto piovosi, guadare, un fiume del medesimo nome...” !! La chiesa era stata fatta costruire nel 1196 dal cardinale piacentino Pietro Diana come succursale della struttura intitolata ai Santi Gervaso e Protaso, che era drmai insufficiente per accogliere i numerosi fedeli. 1? Nei secoli successivi, sulla scia delle grandi città medio-padane soggette ai duchi di Milano, anche Parma seguirà la stessa organizzazione nell'esercizio della medicina, con l’istituzione di grandi ospedali dove confluiranno le esperienze dei maggiori luminari del tempo. La costruzione del nuovo ospedale, iniziata nel 1477 utilizzando materiali provenienti dal precedente ricovero degli esposti nella strada maestra di Santa Croce, si concluderà dopo circa quaranta anni. 18 Stando al Cibrario, seppure le stime siano assolutamente indicative, i residenti nell’Oltretorrente all’inizio del XV secolo ascendevano a circa 4.200 persone, su un totale di 15.000 abitanti dell’intera città. (A. Pezzana, Storia della città di Parma. Parma, 1837, vol. II, p. 67). 14 Queste informazioni sono tratte dalla mappa schematica della città realizzata nel 1526 dall’ingegnere del Comune Giorgio da Erba. 5 C. Mambriani, /l giardino di Parma da delizia ducale a patrimonio collettivo di arte e natura. Parma, 2006, p. 220. 16 Alla realizzazione delle grandi opere di protezione farnesiane poste a salvaguardia del nuovo dominio contribuirono esperti progettisti militari provenienti da ogni parte dell'Europa, che apporteranno sostanziali modifiche al sistema difensivo cittadino. ! Durante il governo borbonico la vasta porzione di città sulla riva sinistra del torrente, che continuerà ad essere il fulcro dell’assistenzialismo e della carità, dal punto di vista religioso e devozionale era ancora suddivisa nelle parrocchie di Ognissanti, Santa Caterina, Santa Cecilia, Padri Minori Osservanti, San Giuseppe, Santo Spirito, Santa Maria, Santa Basilide e San Giacomo.
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