Hospitale_ocred
essere cedute al Comune, che quindi veniva a controllare direttamente la gestione dell’istituto. L’assistenza agli infermi cominciava così a configurarsi sempre più come un servizio sociale, funzionale alla città e sempre meno come opera di beneficenza privata. Un altro importantissimo presupposto per attuare la fusione degli ospedali nel Rodolfo Tanzi, era la realizzazione di un edi- ficio appositamente costruito, idoneo alle esigenze della nuova organizzazione ospedaliera, anziché, come era stato richie- sto dagli anziani, una semplice ristrutturazione, con ampliamento, dei vecchi fabbricati esistenti su Strada Santa Croce. È così che prenderà forma il primo nucleo di quello che diverrà l’edificio simbolo della storia ospedaliera di Parma. La costruzione del nuovo Ospedale Maggiore Le notizie riguardanti la costruzione del fabbricato quattrocentesco sono poche e talora confuse. Diverse fasi proget- tuali e costruttive, successivi ampliamenti e rifacimenti che si sono sovrapposti in più di 500 anni, fino a raggiungere l’aspetto attuale, rendono inoltre difficile la lettura della fisionomia architettonica originaria. La fabbrica del nuovo ospedale pare sia stata avviata prima del 6 settembre 1476. Il primo progetto si deve, probabilmen- te, a Gian Antonio da Erba, detto magister a muro et lignamine, cioè maestro da muro e da legno, secondo una definizione comunemente indicata per gli ingegneri e capomastri parmigiani del XV secolo (la sua era una famiglia di costruttori al servizio della Comunità). Egli, infatti, riceve pagamenti già nell’aprile 1476, per far lo designo de lo ospitale? Collaborano alla gran fabbrica alcuni fra i principali artefici documentati in altri cantieri della città del Rinascimen- to. Fra questi, il capomastro Gaspare Fatuli, incaricato, nel marzo 1491, dei lavori per le volte ed i tetti del piano terra dell’ospedale; Antonio Ferrari D’Agrate, picator lapidum,*° fornitore delle colonne e delle altre parti in pietra; cornici e cornicioni in terracotta della facciata e del chiostro vengono eseguiti dal Maestro Giovanni Bocalaro della vicinia di Santa Cecilia.° Morto Gaspare Fatuli, nel maggio 1500, per la prosecuzione del cantiere viene incaricato il capomastro Bernardino Zaccagni.? Nei primi anni del Cinquecento, l’edificio può ritenersi compiuto sia all’esterno che all’interno, e si compone dell’im- pianto a croce delle infermerie e della chiesa, posta nel braccio verso meriggio del corpo di fabbrica; si estende, in facciata, con le prime quindici arcate da ovest a est, contando anche le tre soppresse, nel 1782, dall’ architetto Feneulle, per realizzare il monumentale portale neoclassico.?* L'ingresso dell’ospedale si trovava, quindi, fin dall’o- rigine decentrato rispetto al fronte porticato. Probabilmente, il progetto originale prevedeva un impianto simmetrico, ma, durante la realizzazione, forse per mantenere in funzione locali sufficienti a garantire continuità all’assistenza ospedaliera, furono conservati i fabbricati ad ovest, appartenenti al preesistente ospedale medioevale, che verranno 47
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