Hospitale_ocred

50 Continuava ad aumentare il numero degli esposti: da 200, nel 1497, a più di 400 all’inizio del sec. XVI e poi addirittura a 600, nel 1521. I rettori decidono allora di accrescere la quantità di ambienti, con un ampliamento al di là dei limiti di levante della nuova fabbrica, oltre al portone che dava accesso all’Orto degli Esposti. Gli interventi riguardano anche il prolungamento delle infermerie dell'Ospedale della Misericordia e particolarmente del braccio di ponente, destinato alle donne, con l’aggiunta di un padiglione la cui estremità raggiunge l’attuale Vicolo Santa Maria. In facciata, nel lato occidentale corrispondente a questa campagna di lavori, eseguiti verso il 1587 su disegno di Gian Francesco Testa," mutano numerosi particolari, rispetto alla parte realizzata nelle precedenti fasi costruttive: cornice marca-davanzale e archivolti, in pietra anziché in terracotta, sono privi di dentellature; le più semplici co- lonne doriche egli stipiti delle finestre sono in roccia calcarea, anziché in arenaria. Nell’insieme, l’unitaria continu- ità del fronte risulta comunque garantita dal costante ritmo modulare delle arcate e delle finestre, di cui rimangono immutate le dimensioni, e dal cornicione, che viene proseguito invariato. Per raccordare la prima parte di fabbrica con la nuova, viene inoltre creato un elemento caratterizzante, ossia l’arco con timpano, in corrispondenza del por- tone che dava accesso all’Orto degli Esposti, dove si trova ora l’ingresso principale all’Oratorio di Sant'Ilario. Oratorio di Sant'Ilario Il primo oratorio, con ospizio annesso, dedicato al principale patrono di Parma, Sant'Ilario, era ubicato dal sec. XIII fuori porta S. Croce, nel sobborgo che era detto appunto di Sant’Ilario.' Aggregato nel XV secolo all'Ospedale Rodolfo Tanzi, venne completamente demolito nel 1546, per l'esecuzione della cosiddetta tagliata, voluta da Pier Luigi Farnese, consi- stente nell’atterramento di case ed alberi intorno al perimetro della città, per attuare il miglioramento del sistema difensivo. Nel 1557, il titolo dell’oratorio distrutto fu trasferito nell’Orazorio degli Esposti, che si trovava in un luogo non meglio identificato, sotto al portico dell’ospedale. Un secolo dopo, nel 1663, don Francesco Roncaglia, rettore dell'istituto, fece erigere l’attuale chiesa a tre navate, con accesso dal portico, ove, in origine, era l’ingresso all’Orto degli Esposti! Le opere in stucco si devono al lombardo Domenico Reti: nei capitelli gigliati che evocano l’araldica di casa Far- nese, volti di cherubini si alternano con l’immagine dello sparviero, antico emblema farnesiano. Nel monumento funerario di Rodolfo Tanzi, il medaglione centrale racchiude il busto che riprende l’iconografia del suo ritratto, mentre i gruppi plastici, sull’antico sarcofago di pietra che raccoglie le sue ceneri, simboleggiano le doti peculiari del fondatore: la Religione (a destra) e la Carità (a sinistra). Le decorazioni pittoriche delle volte e delle lunette, che rappresentano santi e beati legati alla storia di Parma e alla devozione ‘patronale’ e ‘sanitaria’, si devono al pennello di Giovanni Maria Conti, detto della Camera."

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