Hospitale_ocred
58 Durante il ducato di Maria Luigia, la duchessa intervenne nel campo dell’assistenza ospedaliera, secondo un piano di sviluppo che seguiva le direzioni indicate dalla legislazione napoleonica, migliorando le istituzioni esistenti, perfezionando regolamenti e statuti, fondando nuovi enti e attuando opere di pubblica utilità, dettate dalle mutate esigenze sociali. Tra i nuovi istituti creati da Maria Luigia, è da ricordare l’Ospizio di Maternità," con annessa scuola teorico-prati- ca di ostetricia, dove era istituita anche la sala per vaccinazioni antivaiolose, di cui il governo ducale promosse la diffusione, seguendo un programma di prevenzione che si estendeva anche ad azioni di profilassi contro le grandi epidemie di tifo e di colera, mediante la diffusione di severe norme igieniche. Altro importante provvedimento della duchessa riguardò la fondazione di uno speciale ospedale per i malati di mente, fino ad allora ricoverati negli angusti locali limitrofi all’Oratorio di S. Nicomede, con una capienza massima di una decina di letti. Nel 1822, fu istituito l'Ospedale Centrale di tutti i pazzerelli dello Stato di Parma, Piacenza e Guastalla, in grado di accogliere 90 persone, nell’ex Convento dei Minimi di San Francesco di Paola, posto nella stessa Strada Santa Croce, a poca distanza dall’Ospedale Grande, tanto che i due edifici furono messi in comunica- zione mediante una lunga galleria, che partiva dall’estremità occidentale dell'Ospedale Civile, per sbarcare di fianco al nuovo distaccamento psichiatrico.” Maria Luigia intervenne anche per perfezionare l’attrezzatura e migliorare l’assistenza ai malati ricoverati nell’Ospe- dale Civile. A spese del suo erario personale fornì i mezzi di riscaldamento delle corsie ospedaliere. ‘° Si trattò sicu- ramente di un’opera provvidenziale, considerando le condizioni in cui, soprattutto nei rigori invernali, versavano i degenti nelle vaste corsie della crociera, che in periodi d’emergenza avevano accolto fino a 1600 infermi. Ma il più consistente intervento della Duchessa sull’edificio dell’ospedale, riguarda la trasformazione del corpo sud-ovest del complesso, per adattarlo a Ospizio delle Suore di Carità di San Vincenzo, da lei impiegate per l’assi- stenza sanitaria nel nosocomio. L’opera di ristrutturazione, compiuta nel 1843 su progetto del primo architetto di corte Nicola Bettoli, riguarda la parte di fabbrica dell’Ospedale Civile di Parma sulla Strada Maestra Santa Croce dal lato di ponente, già occupata dal Conservatorio delle Orfane, qui residenti e dedite a vari tipi di prestazioni a servizio dell’ospedale. Al primo piano, quello a livello delle infermerie, furono collocate la Stanza per la Superiora, i locali di ricevimento, di lavoro e di trattenimento, il Refettorio, la Cucina, ecc., ed attuati i collegamenti con le corsie ospedaliere. Il secondo piano venne quasi interamente adibito a Dormitorio delle Suore (capace di circa 24. letti), con adiacente Cappella, Infer- meria ed ampio Guardaroba; sul retro, il Dormitorio delle Orfane ed altri locali di loro competenza. A pianterreno venivano conservate alcune botteghe a benefizio degli Ospizi Civili." Un disegno del 1846 raffigura lo stato dell’e- dificio appena rinnovato nel contesto della facciata del complesso ospedaliero su Strada Santa Croce.” Sobrietà ed
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=