Hospitale_ocred

64 Note ! “La strada S. Croce, come prima veniva chiamata, ebbe tal nome dall’antichissima chiesa di S. Croce, riedificata nel XII secolo sull’an- tichissima basilica”, ancora esistente nel piazzale ‘all’esterno della barriera omonima’ (G. Strti, Parma nel nome delle sue strade, Parma, Freshing, 1929, p.19). Nel 1882, nell’ambito della rivoluzione odonomastica celebrativa che, nell'ultimo ventennio dell’Ottocento, vedeva Parma, come altre città italiane, sostituire i nomi storici delle vie, per intitolarle ai protagonisti della creazione del nuovo stato unitario, Strada Maestra Santa Croce, tratto urbano della via Emilia occidentale, venne intitolata al patriota Massimo D'Azeglio e Porta Santa Croce fu ribattezzata Barriera (Piazzale) Massimo D'Azeglio. I due nomi vengono ancora usati alternativamente. 2 Per la storia dell'Ospedale di Parma, si rimanda ai seguenti testi: N. PELICELLI, Storia dell'Ospedale di Parma fondato da Rodolfo Tanzi nel 1201, Parma, 1935; P.L. DaLL’AcLio, C. TRomBARA, Cenni storici e bibliografici sull’antico Ospedale di Parma, Parma, 1956; M.0. BANZOLA, L’Ospedale Vecchio di Parma, Parma, 1980; M.0. Banzota, Ospedale di Parma (1201-2001)-800 Anni per la salute- Cenni storici, Parma, 2001, ed omonimo video-documentario; a questi ultimi e relativa bibliografia, si sottintende, in generale, il riferimento degli argomenti trattati, quando non diversamente specificato in nota. Cfr. anche: M. PeLLEGRI, Cenni bibliografici e breve ricordo dei primi storiografi dell’o- spedale di Parma, in: M.0. Banzota, L. FarineLLI, R. Spocci, Figure, luoghi e momenti di vita medica a Parma, Parma, Silva 2003, pp. 11-19. Per approfondimenti sulle origini e lo sviluppo dell’ente ospedaliero dal XII al XV secolo, cfr.: R. GRECI (a cura di), L’Ospedale Rodolfo Tanzi di Parma in età medievale, Bologna, 2004. 3 Per approfondimenti sull’Ospedale Rodolfo Tanzi in età medioevale, si rimanda allo specifico contributo di C. T'apDrI, L'ospedale di Ro- dolfo Tanzi in Oltretorrente: un luogo di cura e di vita a Parma nel medioevo, in questo stesso volume. 4 Sul problema del disinteresse storiografico, fino al XVIII secolo, e sulla “amnesia dei cronisti parmensi medievali nei confronti del maggior ente ospedaliero della propria città”, cfr.: S. BorDINI, La costruzione della memoria: l’ospedale medievale nelle narrazioni storiche parmensi, in R. GRECI, 2004, cit., pp. 345-375. 5 Rodolfo Tanzi diresse l’ospedale fino al 1216, presunto anno della sua morte. Le fonti non forniscono notizie della sua nascita né della sua morte e quel poco che si conosce della sua vita si ricava da atti contenuti nella documentazione ospedaliera. Le fattezze del suo ritratto ideale postumo (II metà sec. XVI, proveniente dall’Ospizio degli Esposti e di proprietà dell’Azienda Ospedaliera), che lo vede raffigurato nelle vesti di un gentiluomo cinquecentesco — dove il cappello coronato e piumato, è stato interpretato come l’elmo caratteristico dei Cavalieri dell'Ordine Teutonico - avrebbe dato origine alla tradizione della sua appartenenza a quello che fu uno dei grandi ordini monastico-cavallereschi nati dalle crociate - detto anche Ordine dei Cavalieri dell’Ospedale di Santa Maria in Gerusalemme - i cui cavalieri professavano la milizia e l’ospitalità, ma che aveva carattere nazionale tedesco, per cui all’ordine potevano appartenere solò giovani di famiglie nobili tedesche, che facevano voti di castità, povertà e ubbidienza. Questo ha ancor più complicato la questione delle origini del Tanzi, definito perciò, con ulteriore forzatura, di provenienza alemanna (Rudolph Tanz). Tale appartenenza è da ritenere improbabile anche in considerazione del fatto che l'Ordine Teutonico sorse nel 1190 e Innocenzo III ne approvò la regola nel 1199, solo pochi anni prima della fondazione dell’ospedale; ipotesi già messa in dubbio da I. Arrò (Storia della città di Parma, 4 voll., Parma, 1792-1795, III, p.40; IV, p.278) che, inoltre, escluderebbe un insediamento di quest’ordine a Parma prima del 1331. Sempre partendo dall’iconografia del ritratto - ribadita nel XVII sec. da Domenico Reti nel busto che domina il monumento funebre nell’ oratorio di S. Ilario - in cui la croce effigiata sul petto somiglierebbe maggiormente a quella dei Cavalieri di Malta, C. Nonnis — Marzano (/ Cavalieri di Malta nei secoli e la loro presenza ieri e oggi nel territorio di Parma, Sardigliano, AL, 2007, pp. 79-86) ne ipotizza l’appartenenza all'Ordine Gerosolimitano (Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, detto poi di Rodi, quindi di Malta), suffragando l’ipotesi con altre interessanti considerazioni. Anche M. GAzziINI (Rodolfo Tanzi e la società cittadina nei secoli XIIe XIII, in R. GRECI, 2004, cit., pp. 3-27) non esclude “la vicinanza di Rodolfo Tanzi all’ordine giovannita”, pur trattandosi di “una supposizione, priva, allo stato attuale delle ricerche, di un esplicito riscontro documentario”, ma, dato che il Tanzi “intitolò una sezione del proprio ospedale a S. Antonio”, suggerisce l’eventualità che egli potesse essere legato all’ Ordine Ospitaliero di Sant’Antonio di Vienne (cfr. nota 8).

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