Hospitale_ocred

76 pio di rimosso collettivo?. Esso merita di essere riconsiderato anche nella sua storia più antica, grazie ai documenti d’archivio sopravvissuti che delineano il profilo di una realtà importante, fluida nel tempo e suscettibile di alterne pi p vicende, in grado di dialogare con i poteri forti non solo urbani sempre mantenendo una marcata indipendenza. 1201-1203, sotto il portico di una casa in Oltretorrente o Codiponte Sotto il portico di una casa dell’Oltretorrente, l’eco di un contratto di affitto perpetuo rinnova il primo atto di questa vicenda, avvenuto in un momento imprecisato fra il 1201 e il 1202, quando un signore di nome Rainerius Frontis investiva Rodolfo Tanzi, a nome dei poveri, di un suo casamento posto in borgo Tascherio, in una zona interna di un isolato posto a sud della via Claudia, l’attuale strada D’Azeglio*. La città murata era allora ancora definita da un perimetro circoscritto a est del torrente e dell’antico ponte romano di pietra che traghettava la via Emilia attraverso le mura urbiche; a ovest del ponte campagne e orti si alternavano alle abitazioni di quello che era divenuto ormai un suburbio popoloso. La crescita demografica, supportata dalle spinte di gruppi sociali emergenti, rendeva necessario un ampliamento della cinta muraria che fu intrapreso dopo il 1177 a seguito di una grande alluvione che gonfiò il torrente, ne spostò il letto e devastò il pons lapidum. Furono allora promossi ingenti lavori di ricostruzione delle strutture danneggiate, delle mura, delle opere idrauliche?: vennero scavate nuove fosse e canali per garantire l’equi- librio idrografico del complesso urbano. Si approfittò dei lavori necessari al ripristino postalluvionale per allargare le mura della città ed includere almeno una prima piccola parte, l’estremità occidentale agganciata al ponte, di un’a- rea, il Codiponte, che finora era stata extramoenia, ma che era già piuttosto popolata, suddivisa in vicinie in relazione alla pertinenza alle diverse parrocchie. Quattro ospedali avevano preceduto la fondazione di quello di Rodolfo, due dei quali, San Giacomo e la mansio di San Giovanni Gerosolimitano, si trovavano già in Codiponte che si veniva delineando dalla fine del XII secolo come uno spazio vocato all’assistenza e alla solidarietà. Nel 1208 Rodolfo acquisì l’uso delle acque del canale del Mulino di borgo Tascherio® un atto non privo di conse- guenze nei suoi rapporti col vicinato, che permise tuttavia un’impennata nella crescita della comunità ospedaliera grazie all’indipendenza idrica; diciamo” perciò che l’ospedale di Rodolfo è nato dalle acque, poiché è stato fondato ed è cresciuto in una relazione stretta con la riorganizzazione idraulica del quartiere dopo l’alluvione e l’intera sua storia a venire sarà legata, in una successione di alterne vicende, alle acque. Acque dirompenti e mortali, acque di canali usurpati o spostati per il cui uso si litiga e si va a processo, acque vi- tali che fanno girare mulini, irrigano orti e in cui si lavano i panni. L’acqua è anche vita e porterà ricchezza quando l'ospedale sarà esentato nel 1320 dal versare la tassa sui mulini (ad acqua) e sui forni*, e ancora quando riceverà da

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