Hospitale_ocred
86 13 In realtà la situazione doveva essere assai più fluida ed il fatto che il principio della residenza venga frequentemente invocato nella normativa relativa all’ospedale per discriminare gli appartenenti alla comunità dagli altri (ed esempio per l’assegnazione di benefici, esen- zioni o diritti di collette) sembra essere piuttosto indicatore di una rete di relazioni ed interessi strutturata intorno all’ospedale e che lega i residenti nella struttura e collaboratori che vivono all’esterno. 14 Si veda a questo proposito il saggio di Chiara Minoli, La cura degli esposti alla fine del Quattrocento, in L'ospedale Rodolfo Tanzi cit., pp. 229-257. !5 ASpr, Fondo Antichi Ospizi di Parma, Ospedale di Rodolfo Tanzi e Ospizio degli esposti, bolle privilegi e indulgenze, trascritto da E. Anversa, n. 8, pp. 35-37 16 ASPr, Fondo Rodolfo Tanzi, b. 8. fasc. 5. !? G. Albini, Dallo sviluppo della comunità ospedaliera alla sua crisi. In: L'ospedale Rodolto Tanzi cit., p. 47. !8 [ Papi e i loro funzionari in molte occasioni sostennero la generosità popolare verso l’ospedale; tra questi Papiniano, legato papale, pro- mosse diverse indulgenze verso chi svolgesse visite festive o donazioni all'ospedale. 19 infra nota 11. 20 La chiesa, che nel 1214 era chiaramente posizionata a sud della strada, ora è affiancata dalla sua sacrestia e confina: da un lato con la via Claudia, da un altro con la via che va in Borgo Forte e dagli altri due con l'ospedale. Questa collocazione lascerebbe presumere che l’ospedale fosse già ubicato completamente nella zona a nord della via Emilia, individuando la via di Borgo Forte in un vicolo che nel 1516 venne inglobato nell’ospedale. In cambio della privatizzazione di questo vicolo venne aperto vicolo Grossardi, come indicato da Fabrizio Tonelli (Bernardino Zaccagni, cit., p. 72). 21 Vi erano 3 calici di argento con patene, 2 croci, e poi libri messali, evangeliari, epistolari, 2 antifonari (notturno e diurno), 2 salteri e un antifonario nuovo per un totale di 21 libri. Oltre all'altare principale di S. Antonio vi sono altri 3 altari ed altrettante cassette d’avorio contenenti le reliquie dei santi. 2 Confinante con via Claudia, una via non precisata, il casamento di Canini de Bernardis, l'ospedale stesso, probabilmente anche questa sezione -dunque l’intero ospedale- si era a quest'epoca trasferito a nord della strada. 2 cfr nota 14. 2 Almeno due luoghi occupò il cimitero dell’ospedale medievale, annesso alla chiesa di Sant’ Antonio e che fu con essa ricollocato da sud a nord della Strada Maestra di Santa Croce. A partire dall’unificazione del 1471, poi, l'Ospedale della Misericordia abbe quattro cimiteri successivi nel tempo, il più antico dei quali, dal 1511 al 1590, insisteva ancora all’interno dell’ospedale collocato a nord; si trovava in con- dizioni decisamente precarie, con sepolture terragne non sempre adeguatamente sigillate. Era ubicato nell’area ora sottostante l’estremità settentrionale della crociera, compreso fra due orti. E. Venturi Alvino, La storia dei cimiteri dell'Ospedale della Misericordia, pp. 62 e 63 e F. Pagani, / luoghi della vita e della morte in una città si confondono continuamente. I quattro cimiteri dell’Oltretorrente, pp. 131-1383; entrambi in: // tempo della pietas e il tempo della scienza, Parma, 2015, pp. 62-63. 25 Probabilmente l’oratorio di Santa Maria, costruito sotto i portici nel 1546. Abbreviazioni ASPr: Archivio di Stato Parma
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