LATINI - SCALCO ALLA MODERNA - 1692-1694 copia
Di Antonio Latititi Par.I. 457 rino, fi mettono nell'Aceto, e fi mutano per tre vol- tc,chc così ballettante 1 acutezza di dettofioref, i può confcrvare per i bi fogni, giova molto à cucili , cht__, patilcono di Milza, de à quelli , che fputano fingile 5 de'fudetti fiori,fffà Conferva col Zuccaro, molto gio- vevole allo Stomaco. > Di Fiori-, di Melarmele . Si devono cogliere ifiori di Melarancia nel modo ilìelTo, che f\ fanno quei di Cedro ; fé ne potfono riem- pire i Fiafchi coirAceto, come fi è detto degli altri , mutandofi-pcr otto volte, elìcndo quello fiore di na- tura , che mal volonrieri lafcia il fuo odore ; che però fi deve farflare anche, letto lo llabbio , per altri otto giorni; dapoi fi cola l'Aceto per feltro, e lì rimette ne i Fiafchi, con aggiungervi nuovifiori, e fi pone al So- le, per venti giorni, confcrvandofi dopò, beniflìmo turato; quello è un'Aceto, molto odorofo, che am- mazza i Vermi , e tenendoli in bocca caldo , leva il fe- tore de'denti. Di Cannellafina l Piglieraidue Fiafchi di due Boccali, l'uno, e li riempirai d'Aceto.; fpartirai fra detti due Fiafchi, un* oncia di Cannellafina, non pilla, ma fatta in pezzetti, fattiflare al Sole, per tré giorni; dapoi v'aggiungerai, per ciafchedunoj un quartodella medefima Cannella, e turandogli bene, li metterai fotte lo llabbio, per venti giorni, dopò i quali leverai i Fiafchi, colerai 1* Aceto, e rimcttendolojne i medefimi, ben netti, v'ag- Mmm g i u n .
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