LAZZARI TURCO- Manuale pratico di cucina - 1904 copia
— 592 — di mandorle, collocatevi dentro il rotolo avvolgendolo a guisa di chioc ciola intorno al cilindro. Lasciate lievitare il biscotto (lo stampo non dev’ esser empito che fino alla metà) poi cuocetelo a forno caldo. Volendo potete sostituire al ripieno indicato un ripieno di noci trite miste con miele e spezie (vedi Cap. 7). 8. Pan d’oro alla veronese. — Fate il fermento con 50 gr. di lie vito, 1/e di litro di latte e 100 gr. di farina. Quando è ben lievitato aggiungetevi 500 gr. di farina, 130 gr. di zucchero, 70 gr. di burro, 5 rossi d’ovo o 6 ova intere, dimenando bene il composto e unendovi all’occorrenza qualche tuorlo o un po’ di farina per ridurre la pasta della stessa consistenza del burro che avete a disposizione. Amalgamatevi da ultimo la scorza tr i ta finissima di un limone, pesate la pasta, unitevi ancora 1ji del suo peso di burro, lavorandola come la sfogliata di lie vito (vedi pag. 229). Riempite fino alla metà con questa pasta due stampi piuttosto alti e lisci, unti e infarinati, fate lievitare il pan d’oro secondo la regola e cuocetelo a forno caldo. 9. Veneziane. — Fate il solito fermento con gr. 25 di lievito di Lubiana; quand’ è pronto unitevi 560 gr. di farina, 70 gr. di zucchero, 35 gr. di burro, 1 uovo intero e 4 rossi ; lavorate con diligenza il pa stone sulla spianatoja e lasciatelo lievitare di nuovo. Aggiungetevi quindi 560 gr. di farina, 140 gr. di burro, 2 ova intere e 8 rossi, dimenando fortemente il composto che farete lievitare per la terza volta. Formate poi le veneziane in forma di palle più o meno rotonde, collocatele sulla lamiera, e quando si sono debitamente gonfiate, dora tele coll’ovo sbattuto, cospargetele di zucchero a granelli e cuocetele a forno molto caldo. 10. Nidodi vespe. —- Fate lievitare secondo la regola 20 gr. di lie vito di birra. Lavorate a parte 60 gr. di burro con 3 cucchiai di zuc chero e 2 uova intere, unitevi il lievito, 280 gr. di farina e un po’ di latte se occorresse. Sbattete il composto che dev’ essere piuttosto sodo in una catinella, finché si stacca dalla spatola, mettetelo sulla spianatoja infarinata, appianatelo dolcemente colle mani, tagliatelo a pezzetti qua drati, spalmate i quadratini con della buona marmellata d’ arancio o di albicocca, rotolateli in forma di salsicette collocateli gli uni accanto agli altri in una fortiera dall’ orlo piuttosto alto, possibilmente di forma qua drilunga, unta e infarinata, lasciateli ben fermentare e cuoceteli quindi a forno ardito. Potete servire il nido di vespe caldo o freddo a vostro pia cere. Servendolo freddo lo coprirete di panna montata.
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