LEMERY - TRATTATO DEGLI ALIMENTI - 1818 copia

S3? C A P I T O L O IV. Deì? Aèq utvìu , eJ altri Liquori» \JVîst\ devono scieg-ierst ^ un grato odo* re j che si h ì i TI nin > f r i n e n t e , e eh* noi stanò d'un sapò e troppo acri e merlaci. Q e;ti liqwri pr ei m vdenta niente sciHano e fortificano lo stoniaco, spportaaO mi fa facilità alla di espiane, di« i^ano i vent i, moderano i do on colici, incitano gli ?pi"i> r i , accrescono il moro del c iore, e UlV4f£o- riscono in m tratto la macchina .Producono ancor buoai effetri aegl'appopleript, e rtcì letargici, nei paralitici, nelle c on astoni , te, £»* eccessi* di questi mette il sa-gi e, e li spi.•• ïri virali in una agi azione e in un tal disordine, che per Io pi\ da la morte . Il lungo uso dell 1 ac ] n v r a come di ratti gì* altri liquori i lir.mm ibili dissolvono a po- co , a poco tallire ite il i&n&Be, eh'.? sé Tuo- ni) non è (Ton temperamento , e d'una co- sti. azio ie grassa e corporenta , diventa per l'ordinario Uropico. Questi convengono principalmente alli vec- chi alli flemmatici, alle pern-e corporei:!, e che ninno un stomaco debole, mi non v* è che sii pia dannevole alli giovani d'un temperamento se:co , e magra . Abbiamo osservate parianio del vino, che le sue pini balsamiche , che avi ;ti ia fer- me Trazione erano grosse diventino per mez- zo deila fermentazione volarti' e spiritosi. Vediamo ora come s* separano dal Vino,

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