LEMERY - TRATTATO DEGLI ALIMENTI - 1818 copia

3o selle t enebre, conchiudo ch« il lume ê es- senziale al colore, o per dir megl io, che gli colori altro noi sono che certe modificazio- ni ch ' a r r i va io agii rag^i I n a i no s i , al i ' o c - casione della diversa saperfi;ie del oorpo, che gli r i f let te. Ma come il moro può esser semplice , ò composto d 1 infini te determinazioni, e che per_ altro qualsivoglia corpo può descrive- re infinite linee curve più o m;no al lonta- nare dalla r e t t a, e manifesto che gli raggi luminosi oltre le diverse determinazioni, po- tranno secondo la loro forza quant i tà, pre- stezza, ec. far una diversa impressione sopra de l l ' organo, e conreçuentemente p-o.Jur u"a varietà quasi i nf i n t a ' dì color i. Ma perchè gli oggetti che producono il bianco , mi sem- brano sempre tali in qualunque luogo che possa mirarli , che nou mi possono eccitar questo colore in questo m > i o , che in inan- to ì medesimi riflettano gli rag.^i luminosi da tutti i p o n i della circonferenza , n ogni pa r t e, nel rifletterli da tutti i ponti della circonferenza , sen?a descri er la medesima l inea , con cui sono cascati sopra rlelT orga- n o , ve ne segje che g i rag^i luminosi , r i - flettendo da questi nggeti , e ficendo f i rn- pressione sopra dell*orbano, cagionano in me questo sentimento di bianco sen/.a cambiare la loro determiuaxione . Per tanto come mi sento gli occhi affaticati dopo aver mi rato per qualche tempo la neve', h calce, ec. che questo affaticamento, o sentimento di tensione necessammente presuppone che sia- no state fatte violenti scosse sopra dell 1 or-

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