LEMERY - TRATTATO DEGLI ALIMENTI - 1818 copia

g ano , e che finalmente non possono esser in questo modo scosso se non per ix forza e quantità de 1 raggi luminosi , concludo mani- festamente ch'il colore bianco consiste in una maggior quanta JJ r a g g i r ifl ess i d'ogo' altro colere. Con tutto ciò come questi non sa- prebbero riflettersi abbondantemente in ogni parte , che in quanto che votano sopra di una superficie scabrosa, e ineguale, onde la minima parte sensibile, e comnosra d'un gran numero di picciolissimi morticela di- versamente inclinati, conchiudo ancora che gli corpi che mi sembrano di questo colore anno la loro superficie arricciata e ineguale in qualunque maniera, che si possz immagi- nare: Tutto questo ê autorizzato per infini- te esperienze, ma particolarmente per il color bianco che piglia il vetro , quando vien ad essere sminuzzato. Così se il bianco e il nero sono due colori f a di loro opposti , senza che faccia un 1 altra disquisizione sopra di questo, è chi irò, che i] nero non è ha propriamente parlare un vero colore , poi- che per veder nero non fa di bisogno che gli raggi faccino impressione sopra dell'organo; cnde v ' è d a notare che il nero si distingue dalle tenebre , in quanto che in questo non si fa alcuna impressione de 1 raggi, ma che ali incontro nel nero, vi resta nel fondo del- la ret i- a l 'ombra dell'oggetto, circondata ali intorno di raggi luminosi , quasi nelP «tessa maniera che s 1 osserva V ombra d'una pala al sole sospesa per un filo nell'aria, se dunque il bianco e il nero consistono nel ri- flettere e nsn riflettere gli raggi, ve ne se-;

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=