LEMERY - TRATTATO DEGLI ALIMENTI - 1818 copia

gue dì tutta necessità, che rifletteranno gli rag?i luminosi da più ponti del l 'ogget to che si scorge di color di cene r e, con questo pe * rò che saranno distanti li uni dall 1 altri , a proporzione che vi si troveranno in me z zo di quelle parti che cost i tuiscono il nero , in tal modo che possano ancor restar dispersi nt l ia ret i la g i pi e ciò] issimi ombrapj , ne l f istessa miniera che si trova ftu.nischiato il nero nel bianca, il eh? da qt el color radi- cale a i r o g g e t o ; ma c o ne qles to ci t rat- tiene fuori del nostro pr iposi to, e che per al tro questo metodo ci condurrebbe t roppo lontani, perciò s i ami costretti di far succin- tamente la disquisizione del rimanente . In quinto alla generiamone della terra come ella h i resultato dalla pr ima divisione della ma- teria , così non trov iremo fuor di proposito di darne qualche cognizione . Dio creò nel cominciamento del mondo una gran esenz i one di ma t e r i a, che dipoi divise in parti d ' ogni figura, dandogli a tut- te un moto proprio ed un comune, cioè l 1 uno a muoversi a l l ' intorno del suo cen- tro , f al t ro da.TOriente ali 1 Occidente, que- sto essen io , è apparente , che tut te ie par- ti della materia non potevano moversi sopra del suo centro , che g i angoli non si fosse- ro spezzati e sminuzzati in minime part i- celle , on le non potevano rompersi rottigli di loro angol i, chi non acquistassero una ri- gura rotonda, il che si dimanda materia del secondo elemento e come pe r a l t ro anno do- vuto esservi certe pa r t i , che a cagione, dell 1 irregolarità della loro figura, e massa

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