LEMERY - TRATTATO DEGLI ALIMENTI - 1818 copia
t i, è che vi sono restât? indigestioni, ch'in- zuppano i sali del f rmente, li quali noci po- tendo far impressione , non si può aver il sentimento di fame ò rio-lmente, che il dor- mire impedisce la separazione del detto me* struo clala mas«a dei sangue. Du que non è vero che la digestione si facci» meglio e con maggior prestezza nel tempo de] sonno. In somma quel che rende la cosa incon- trastabile é l'esperienza, la quale ci fi v- 1 - der manifestamente esser più salutevole di cenar leg-frmente ; Cardano dice aver vedu- to, e interrogato molta gente, che vissero cent* anni , i quali V assicurarono che noti mangiavano che poco Ja sera: ed in fatti si vede che coloro i quali si caricano lo stoma- co d'aument i, e che vanno principalmente à dormire subito cenato, patiscono moite in* commodiià," e [\ ragione è che acciò gl'Ali- menti possano geierare «a buon chilo, deb- bono aver intieramente cambiato di forma; e perche so eh 1 un corpo non può perder la sua formi,' che per uà nuovo ordinamento e con riparazione delle sue parti, che qaesto non può sopraggiungere alle parti di qualsi- voglia corpo ; se non per mezzo d' un mo- vimento tale, che gliele faccia trasmutar, di sito e di conrigurazione; vedo quanto sia necessario il non andar subito à letto dopo c f aa ' , e n e i medesi no tempo la necessiti che v 1 ë di non caricarsi d'al iment i. Del resto non bisogna, tanto come si può, dar nella varietà degl' alimenti, se non si à bisogno d'appetito, perchè questo ci obliga a •Ungiar più di qu i i , che ci fa di bisogno ,
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