LEMERY - TRATTATO DEGLI ALIMENTI - 1818 copia

5 ucci-te m uomo corse quello che percuote a morte questo ani naie . Se fosse permesso di i far un mischiameifto delle cose profuie con le divi Te , diressi n i che Moi,è nelPatUlcsf ]e"^3 difese gì 1 Ebrei di servirsi di certi an i - mali salsi, e naturalmente gras>i , e pesui- t i , t enendo che queste carni essendo indi ce- ste, non çli rendesse negligenti al culto divi- no ec. ma è assai stendersi sopra questa ma- teria , esaminiamo più parricolarmentegl"'al i- menti, che ci somministrano g f animi l i. C A P I T O L O I. Del Vitello. I A carne di Vitello e l ' a l t re sue parti dei J vono eme r s i nel t empo, che egli è an- cor da latte. Queste devono èsser bi an:he, te- nere, bei mu n t e e di buon sapore. Conven- gono in rtgrtì t emp o, in ogn ' e tà e tempera- mento, peto più alte persone debol i, d e l i o t i, e che t n m poco esercizio, che à cWrt- ro che sono for t i , robusti , e che sono i r in continuo passeggio, a 1 quali v 1 è nec:ssario un alimentu più solilo e che più resista alla dissipazione dì questo. Del resati s ' è det to che dee elogerai giovi le perei* a l / ora le l a c c a m i , e V altre sue parti sono t ene r e, deliziose, e fletti a i esser d i s t o l te dal fer- mento dello itôflHCfl ; io vece che di poi , cune q :e re meiesi ine parti diventano più solide , più secche, e più du r e , per ciò non l poi maraviglia se resistono mol ti più al io. io dissolvente . Bruienuo ci racconta che ì

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=