LEMERY - TRATTATO DEGLI ALIMENTI - 1818 copia
55 questa sostanza non 'e se non il fermento del suo veutricolo, in cui sopravanza V acido ris?ó. Il Vitello da La t ini, Vittitìi J a vìridi re- tate , perchè egl' è a i r ora hi aim età verdeg- giante . C A P I T O L O II. Del Bue, o v <i i ando il Vitello è arrivato nella sua mag- gior forza e grandezza , e<» 1 i diventa T o - I o ; ma se si è castrato e domato nel suo do- vuto tempo a l l ' ora si chiama Bue, cresce più, e diventa più grasso, ma resta più de- bo'e , di questi ve ne sano generalmente due spezie, cioè dei domest ici, e dei stivatici) di questi ultimi ve ne sono al 'ra spezie , che sono ttjfp in uso fra g l ' a rmen ti > ma non ÌQ questi p^esi . Eg'i si dee e légère tanto giovi- ne che si può, grasso, t enero, e nutrirò di buoni a l iment i. La vacca, come ad Ognuno e noto , e ia femina del Toro ; le carni di questi due animali non seno cosi salutevol i, ne si grate come quelle del Eu e . Plinio dice che le Vacche «on vivono più dì quìndici an- ni , e che fa sua maggior forza è ael'.i cinque. Questi arimali sono diff.renti, secondo la diversa conigura7ione d'alcune sue parti ec. A'varezio ci assicura , che ra certi paesi si trovano delle Vacche d' un colore mol to bian- co , che not! hanno cerna, ma che hanno l ' o - recchie lanche, e che le medesime sono grosse come u» Cammei !». In Affrica le Vacrhe sono così picciole . ce ft
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