LEMERY - TRATTATO DEGLI ALIMENTI - 1818 copia

9* . Galleno ed Avictfaâ dicono aver veduto molte per sone, ch ' erano t ravagl iateda con- ytilsioni e mwimì i i :i epitebici per averne mangiato,* e pretenderne, che qiesto proce- da da quel che le quaglie si nutriscono ne 1 Joro paesi d 1 elleboro,, e che le quaglie es- sendo disposte agii movimenti epi tet ici, deo- no comunicar le l'oro qualità à chi ne man- gia ; ma come che aboiamo confutano que- ste com raicjziaru nel capo del Cervo pe r- ciò noi ci arrestaremo confutarle di nuovo . - Alcuni ant ichi, secondo il ragionamento di Galeno sopra deg'i effetti de'Ja quaglia, vogl iono, che si debba mischiare una com- póstzione di coriandoli , aceto ec. che gli fanno perdere il suo grato sapore , e preten- dono eoa questo di spogliarla della sua cre- duta malignità . Ma come che non osservia- mo questi dannevoli effetti , perciò dee es- serci permesso dì mescolarla con qiel, che sarà più proprio ad accrescerli il suo buan r i po r e. L\ quaglia si so l eva difficilmente da ter- r a , il che diede occasione a Pl i n i o, di scr i- vere , che fs ' sï un uccellò più terrestre eh"" a r i os i . Ella è m il to lasciva, come la per- n i ce. I! sterco della quaglia è st imato nel epi- l eps i i. essendo secco, e fatto ih sot'iiissi» ma polvere . C A P I T O L O * XT / r . Del Tordo. Cesto dee esser t ene r o, giovinet to, grat- Q

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