LEONARDI - L'apicio moderno - Tomo I - 1790 copia

X duz ioni a l loro vi c ini . L ' u o mo correndo ap - presso alle r i c che z z e, no n n e desiderò l ' a c qu i- sto , ch e pe r contentare i suoi des i der i, e l a su a voluttuosità , pe r cambiare u n semplice , e buon nutrimento i n un ' a l t ro pi ù abbondante , pi ù sen- sualmente preparato , e pe r conseguenza pi ù nocivo alla salute ; ecc o come l a del icatezza de l- la Tavola passò da l l' As ia agli al tri popoli del la terra . I Persiani comunicarono a i Gr e ci questo ra - mo d i lusso contro i l quale i saggi Legi s latori di Sparta s i opposero sempre co n vigore . I Romani divenuti ricchi , e potenti scos- sero i l giogo delle loro antiche l e gg i, abbando- narono l a vi ta frugale , e gustarono i ' arte del la Cuc i na ( dice Ti to L i v io l ib . 39 . ) vilissìmum antiquis mancipium , estimations , & usti , pretto esse , &• quod ministerium fuerat , haberi capta ; <vix tamen ilia , qua as ciebantur semina erat futura luxuria ; m a non er a ch e u n leggiero pr incipio della loro sen- sualità pe r l a di l i catezza de l mangiare , ch e spin- sero be n presto a l pi ù alto per iodo d i spesa , e profusione . Bisogna legger e i n Seneca i l ri tratto ch' egli ne f à » dico i n Sene c a, perchè l a su a sever i tà, o s e s i vuole l a su a bi le e* insegna molte co s e, che degli uomini pi ù indulgenti pe r i difetti de l loro secolo , passano ordinariamente sotto silen- z io : no n s i ved e , dice questo Scr i t tore f ch e dei Sibar i ti stesi mollemente sopra i loro I e t t i, contemplando l a magnificenza del le loro mens e, sodisfacendo l e l oro orecchie de l concerto i l pi ù ar-

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