LEONARDI - L'apicio moderno - Tomo V - 1790 copia

, V A pieio pescagione tutto il mese di Marzo. Se ne pren- dono in molta quantità nel Iago di Nepi vici- no Roma, i quali riescono di squisito sapore; quelli poi che si prendono nel l ' arque di Castel Candolfo sono più grossi degli altri * Anche questi la miglior maniera di mangiarli è quella di farli friggere. Delti eccelli Acquatici. Molti pretendono, che questi Anf ibi , chia- mati in Francia Macruse , e Toulettc d" eau , ed in Italia Anitrella marina , e Folaga , parte- cipino della natura de' pesci, e come tali poterli mangiare ne' giorni di magro , come di fatto vie- ne prattieato . Onde li ho posti alla fine de* pesci. La carne dell' Anatrella marina è dura , co- riacea, di un sugo grossolano , e di un gusto marino, e selvatico ; oltre di ciò è abbondan- te d'ol io, e segnatamente i l fegato. La nera passa per essere migli tre della bigia, che è la femmina, appellata in Francia Bisette , ed è questa molto più coriacea dell' altra . La Fologa , quando è giovane , e molto gras*- 92 viene servita sulle migliori mense , ma non è sempre egualmente buona, poiché alcuna sente il gusto di inatricume, e di pesce , ed altra _ j al contrario è di un sapore esquisito j ma fa generale la carne di questi uccelli è carica di sughi grossolani, e per conseguenza difficile a digerirsi. > Questi sughi grossolani per altro la rendono propria a nutrire assai, e a produrr e un' alimento sodo, e convenevole a quelle persone che dige- riscono con facilità. Fo~

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=