LURASCHI - IL NUOVO CUOCO MILANESE - 1853 copia
IV no,, sviluppa, unisce, separa, assorbisce ed esalta secondo il bisogno le parli saline o sul/uree degli animali e vegetabili ed ingredienti o condimenti in guisa, che da tutta la compostone e mescolanza o evaporazione delle parti componenti, o dalla semplice operazione del fuoco, ne risulti quel sapore e odore che risveglia gli spiriti^ conforta lo stomaco e rende le vivande nel tempo stesso sostanziose e gradite* Egli è vero che il più delle volte ci accontenta anche una cucina semplice e dozzinale, ma Vaffinamento del gusto fa che motti stomachi o non ne ri- cavino un giusto nutrimento, o abbiano bisogno di una sensa- zione piti viva nel palato e maggiore stimolo nelle fibre del ventricolo per appetire o digerire quel cibo, che attese le oc- cupazioni della mente € la vita pik sedentaria sarebbe loro meno giovevole. Per concorrere a questo piacevole vantaggio, pubblico que- sta terza edizione del NUOVO CUOCO MILANESE ECO- NOMICO, avendola di molto aumentata, corregendo ove ho creduto avere nella prima e seconda edizione trascorso , e se mi sarà dato di vedere esaurita anche questa, sarò maggior- mente animato di pubblicar quest'arte di GASTRONOMIA, e così presentare il vero modo di ben cucinare sì di grasso che di magro, frutto della esperienza che in diversi anni ho raccolto dietro i ricevuti precetti dei più veri ed accreditati Cuochi, de' quali mi pregio d'esserne stato loro allievo» L'arte culinaria ha avuto in tutti i tempi i suoi apologisti, i Suoi coltivatori , i suoi entusiasti, i suoi fanatici, incornai- riandò da quell' Archestrato, citato da Ateneo come autore di un poema intitolato la Gastronomia, in cui si davano ec- cellenti lezioni di cucina, e venendo sino al bello ingegno mi- lanese, che Luraschi ne ha scritto una specie di storia, e chiude con questa terza Edizione la sua correzione ed accrescimento di questa opera intitolata il CUOCO MILANESE. # Dietro quindi a tali principi mi lusingo che in questo NUO- VO CUOCO MILANESE si riconoscerà l'economia nelle ri- cette, colle quali si faranno con notabile risparmio quei pranzi, die colle pratiche usate da altri Cuochi riescono assai dispen- diose, e senza dilettar molto il gusto dei Convitali. Quindi in pratica si proverà, che in queste ricette o regole di ben cuci- nare non si adoperano che cose usuali ed innocenti, onde le vivande saranno insieme gustose e sanissime, e non avrà luogo quel detto di un antico filosofo : Via scire morbus ì numera Coquos.
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