MOSTRA VIA LONGOBARDA CON COPERTINA

120 VIA LONGOBARDA TRA VAL PARMA E VAL BAGANZA LANGHIRANO _____________________________ VAL BAGANZA Calestano e il suo territorio In passato si è scritto che la val Baganza era nell'antichità e nel Medioevo una valle stretta e priva di collegamenti transappenninici in quanto priva di passi naturali. Si trattava di una considerazione condizionata dal contemporaneo assetto delle vie carrozzabili di fondovalle, quasi tutte di recente realizzazione e di problematica manutenzione per frane e crolli di massi rocciosi. La viabilità antica e medievale utilizzava percorsi diversi, condizionati dal modellato geomorfologico ma capaci di collegare con mulattiere ogni angolo d'Appennino. Carri e traini garantivano i trasporti locali e a breve distanza, mentre sulle lunghe distanze un solo ponte ligneo crollato o una frana imponente potevano rendere difficoltoso o impossibile il loro transito. Non stupisce dunque l'utilizzo di percorsi alti e di crinale, privi di attraversamenti di corsi d'acqua. La Val Baganza è un territorio incastonato tra i crinali displuviali col bacino del Taro (percorso dalla Via Francigena dal monte di Cassio fino al crinale con la Toscana) e col bacino della Parma (percorso dalla Via Longobarda da Castrignano alla alta Lunigiana). Per la particolare protrazione a Nord delle testate e delle sorgenti di Magra, Magriola e Verde le percorrenze lungo questi crinali parmensi divengono i più brevi attraversamenti appenninici tra la pianura padana centrale e il fondovalle della Magra tra Pontremoli e Filattiera. Non è dunque un caso che la Val Baganza non sia affatto una valle secondaria e nascosta. Vicino alla sua testata, alla Sella del Valoria a 1224 metri di quota (a breve distanza dal confine amministrativo tra i comuni di Berceto e Corniglio) si ha la prova archeologica del passaggio di numerosissimi cavalieri longobardi grazie al ritrovamento dello sperone di un cavaliere datato alla fine del VI secolo d.C. La presenza nella Valle dell'importante famiglia ligure dei Fieschi di Lavagna a partire dal Duecento, nonché l'isolata ma interessante presenza dei Pallavicino, una delle ramificazioni dei marchesi obertenghi (Pallavicino, Malaspina, Este, Massa-Corsica...) è un indizio dell'interesse non secondario per questo territorio. Preziosa conferma è la ricchezza delle architetture e delle decorazioni architettoniche nei centri abitati di origine medievale della Val Baganza, che prosegue nei secoli successivi in un contesto ambientale e paesaggistico suggestivo. 8.1

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