MOSTRA VIA LONGOBARDA CON COPERTINA
135 VIA LONGOBARDA TRA VAL PARMA E VAL BAGANZA CORNIGLIO _____________________________ BEDUZZO La media Val Parma Nel Medioevo il viandante o il pellegrino che si era incamminato lungo la dorsale tra Baganza e Parma aveva sicuramente colto l'allineamento delle antiche pievi di Castrignano e di Cozzano, poco distanti dal crinale displuviale. Considerando di proseguire il viaggio verso la Lunigiana aveva più opzioni: proseguire lungo il comodo crinale displuviale oppure scegliere un percorso di mezzacosta più basso ma ricco di vallette trasversali con piccoli corsi d'acqua da attraversare. Nel primo caso andava valutata la propria capacità di cammino (in media 20-25 km al giorno), la presenza di sorgenti e infine la possibilità di raggiungere agevolmente abitati o ricoveri per la notte. Favoriti da questo punto di vista sono gli insediamenti della val Parma, alcuni dei quali sono prossimi al crinale (ad esempio Signatico e Roccaferrara) mentre sull'opposto versante i paesi sono pochi, distanti e quasi sospesi sul corso della Baganza. Nel secondo caso si poteva optare per una serie di percorsi alternativi e intrecciati, mutevoli a seconda della stagione, dell'epoca storica e degli eventi (comprese le frane e il crollo di ponticelli in legno). È quello che si definisce negli studi sulla viabilità medievale “area di strada”. Un esempio di luogo di appoggio e di transito è Beduzzo, sede di una chiesa battesimale (pieve), di un castello e di un hospitale . Toponimo di origine romana (dal gentilizio Betutius, privo del suffisso prediale), Beduzzo sorge in una fertile conca che vede quasi al suo centro la collina della pieve e del castello. Nella Camera d'Oro di Torrechiara l'affresco (1460 circa) la raffigura non a caso da monte, a dimostrazione (come avviene per la stessa Torrechiara) di quale era ancora nel Quattrocento la viabilità e il punto di vista prevalente. Da accertare è la collocazione dell' Hospitale , citato nel 1351 e tradizionalmente collocato più a valle in un notevole complesso architettonico, mentre come per Antesica si aveva un guado per la riva destra ove era la cappella dipendente di Vaccarezza (oggi Reno). Ai poco visibili ruderi del castello e alla chiesa ricostruita nel 1735 Beduzzo ed il suo pievato (tutto il basso Cornigliese) aggiungono una serie di documenti che attestano l'interesse di importanti famiglie (Rodolfingi, Bernardingi, Da Cornazzano-Terzi, Rossi) verso questo territorio e le sue risorse. E questo nonostante il fatto che un documento di IX secolo già definisca questo tratto della valle come “montano e franoso”, come ancor oggi ci confermano le eno rmi frane di Signatico-Curatico e Corniglio. 9.1
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