MOSTRA VIA LONGOBARDA CON COPERTINA
140 VIA LONGOBARDA TRA VAL PARMA E VAL BAGANZA CASTELLI DEL CORNIGLIESE Castelli dei Rossi L'affresco della Camera d'Oro di Torrechiara raffigura nell'anno 1460 circa i borghi ed i castelli di Pier Maria Rossi dal Po al crinale appenninico: è un fermo immagine unico nel panorama italiano ed europeo poiché l'artista si è sicuramente recato sul posto per schizzare dal vero quei luoghi in modo che, a parte l'accentuata imponenza delle torri, i contemporanei li riconoscessero c ome raffigurati in modo veritiero. Anche oggi la stessa sensazione di “fedeltà” la ha chi conosce bene i singoli luoghi, nonostante un gran numero di castelli siano scomparsi od andati in rovina dal Cinquecento ad oggi. La fedeltà della raffigurazione è confermata anche dal confronto con le strutture architettoniche conservate (a partire dalla stessa Torrechiara). L'affresco stesso permette alcune osservazioni. I Rossi lungo il percorso principale della via Romea di Monte Bardone/Francigena tra Fornovo e il passo della Cisa hanno solo due castelli (Bardone e, ovviamente, Berceto). Anche il tratto montano della dorsale tra Baganza e Parma ha pochi castelli in Val Baganza (nessuno sopra Ravarano dei Pallavicino, qui giunti forse per diritti derivati dai Cornazzano/Terzi). L'opposto fianco della dorsale, in Val Parma, è invece denso di luoghi fortificati che forse segnalano un forte interesse al controllo militare di questo territorio per le sue risorse e per il suo ruolo comunicativo. Da Pugnetolo a Bosco essi sono tutti giunti ai Rossi intorno alla metà del Trecento con la nota cessione degli stessi da parte dell'allora vescovo di Parma, Ugolino Rossi, ai propri nipoti. Alcuni di essi sono di impostazione antica, forse due-trecentesca (torre centrale più un giro di mura), e paiono essere stati quasi tutti mantenuti, con adeguati ma limitati aggiornamenti. Grande rilievo nella raffigurazione di Torrechiara e nelle evidenze architettoniche e strutturali, sia raffigurate che superstiti, hanno i castelli di Corniglio e Bosco, anche essi con punto di ripresa da ponente. Sono posti non su monti o colline isolate ma su terminazione di crinale minore (Corniglio) e terminazione di morena di origine glaciale (Bosco): la volontà di controllo dell'Alta Val Parma e quindi della via Longobarda (dei Monti Parmensi o del passo del Cirone) è dunque confermata anche nello sforzo di dotarli di adeguate strutture fortificate. Queste ultime sono imponenti, ma nel caso di Corniglio l’imponenza del castello è preclusa al visitatore a c ausa di una serie di interventi e della vegetazione, ma soprattutto per l'impossibilità di apprezzarne il perimetro. Una recente campagna di rilevamento dei ruderi del castello di Bosco, seguita ad una prima valorizzazione e al restauro imitativo di un breve tratto murario, ha confermato il poderoso impianto di quanto resta della torre centrale (prossima al crollo) e del palazzo su più 9.2
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