MOSTRA VIA LONGOBARDA CON COPERTINA
152 VIA LONGOBARDA TRA VAL PARMA E VAL BAGANZA BORGHI MEDIEVALI Corniglio e Bosco Nel Cornigliese l'insediamento umano è particolarmente antico e ha raggiunto gli angoli più appartati. Tracce di abitati e frequentazioni stagionali dell'età del Bronzo sono infatti diffuse, così come non mancano siti pastorali dell'Età del Ferro, dell'aspetto culturale ligure, fino ad oltre 1200 metri di quota (Monte Sprela) sul crinale displuviale tra Baganza e Parma e quindi lungo una percorrenza poi utilizzata da via Longobarda. Nel Medioevo straordinaria è la scelta insediativa di Roccaferrara (alta), naturalmente fortificata dal disporsi dell'abitato su uno strettissimo e dirupato crinaletto, così come ben difesa dallo svettante castello, raffigurato a Torrechiara ed ora scomparso, risultava Graiana. I centri più rilevanti restano però Corniglio e Bosco. Il rapporto del borgo antico con il castello è simile con il castello sulla terminazione morfologica separato dal borgo da un’incisura profonda, che a Bosco è sicuramente artificiale, mentre a Corniglio pare una “sella” che raduna le percorrenze viarie e addensa gli edifici attorno alla chiesa pievana, l'attuale parrocchiale. Bosco presenta un borgo antico più dipanato e vari nuclei minori, tutti di grande interesse. La chiesa parrocchiale di San Lorenzo di Bosco sorge del tutto appartata presso le case di Cirone e quindi alla base della salita che conduce al passo omonimo. Corniglio e Bosco sono due borghi differenziati anche dal punto di vista degli inserimenti contemporanei, che risultano molto più discreti e marginali a Bosco. La rilevanza dei borghi posti presso i passi appenninici parmensi non deve stupire: va ribadito che sono i passi naturali per collegare Parma e la pianura padana centrale con la Toscana, Lucca e Roma o il mare ligure-toscano; i pochi utilizzabili continuativamente dai Longobardi fino alla conquista di Luni e della Liguria nell'anno 643 da parte di re Rotari. Sono i passi più comodi per i pellegrini ed i viandanti, prima, e per i traffici tra Toscana e Lombardia ed Europa centro- occidentale dopo. Sono “terre di mezzo” che vivono di traffici e di contrabbando di sale e di ogni altra merce. Centri che sono coinvolti dal Cinquecento a parte dell'Ottocento nei poliedrici traffici di una Italia divisa e frammentata. Edifici, portali, architravi scolpiti e datati e stemmi ci riverberano le capacità economiche e la volontà di una committenza ricca: la nobile economia della castagna e degli altri prodotti delle terre alte riceve dai transiti e dai traffici una integrazione che pare non indifferente. I contadini non nobili della montagna, spesso ben più ricchi dei poveri mezzadri e salariati di pianura, riescono fin dal Tre-Quattrocento ad avviare i loro figli alla carriera ecclesiastica e agli studi. Le loro abitazioni in pietra, spesso realizzate 9.4
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