MOSTRA VIA LONGOBARDA CON COPERTINA

33 VIA LONGOBARDA TRA VAL PARMA E VAL BAGANZA SALA BAGANZA _____________________________ I SANVITALE La Rocca La via Francigena o di Monte Bardone da Borgo San Donnino (Fidenza) si portava a Fornovo per poi risalire verso Bardone e Berceto utilizzando il solco del torrentello Sporzana. Un importante e ben noto percorso alternativo raggiungeva però il centro cittadino e diocesano di Parma per poi riprendere la antica via romana in rettilineo per Collecchio e riportarsi a Fornovo. Questa direttrice viaria sfiorava abitati dai tipici nomi germanici ( Vicus Effuli ; Vicus Nandulfi , Vicus Ferdulfi ovvero Vigheffio, Vigolante, Vicofertile) ed anche l'importante curtis regia di Lemignano. Quest’u ltima fu la prima sede nella valle del Po degli antenati di Matilde di Canossa: fu infatti ceduta da re Ugo, con evidente funzione di controllo dei transiti, a Sigefredo del comitato lucchese, il mitico antenato dei Canossani e dei loro parenti parmensi (Ghiberti e Baratti). Dall'antica via romana era però agevole portarsi all'imbocco della Val Baganza verso quel centro che porta un toponimo ritenuto tipicamente longobardo, Sala. Nel territorio i Longobardi preferivano siti arroccati di facile difesa e ottimo controllo visivo, ma anche fertili luoghi agricoli allo sbocco delle valli alpine ed appenniniche. Sala Baganza non ha ancora una documentazione archeologica a riguardo ma è importante sottolineare che è un nodo viario di particolare importanza. Qui infatti si poteva risalire la vallata verso San Vitale e Limido ma anche, superato il Rio Ginestra a Castellaro con il monumentale acquedotto postmedievale, risalire verso Maiatico, sede non a caso di un hospitale , per seguire la dorsale tra Taro e Baganza e raggiungere agevolmente la via di Monte Bardone (Francigena) con una percorrenza in quota che, da Parma, risultava una comoda scorciatoia. Sala è posta su un terrazzo fluviale non particolarmente difendibile: la funzione di controllo della viabilità è probabilmente una ragione dell'importanza del luogo e del suo notevolissimo castello. 5.1

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