MOSTRA VIA LONGOBARDA CON COPERTINA

46 VIA LONGOBARDA TRA VAL PARMA E VAL BAGANZA LA CURA DELLE ANIME Le architetture religiose Felino è un luogo di controllo strategico del territorio. Sulla cima di una collina a monte del castello era invece posta la chiesa battesimale di Barbiano, la pieve dalla quale dipendevano le cappelle minori circostanti. Nell'anno 1230 dipendevano direttamente da Barbiano le tre chiese di Felino (San Pietro, San Cristoforo e Santa Maria) e l'importante chiesa di Sant' Ilario Baganza. L'attuale chiesa di Barbiano, da nneggiata da un terremoto all’inizio dell’Ottocento, non mostra murature medievali ma ha mantenuto l'originario orientamento ad Est. Questo fertile territorio collinare rientrava nella sfera d’influenza di importanti monasteri. È il caso di San Benedetto di Polirone (fondato da Tedaldo, il nonno di Matilde di Canossa, lungo la riva del corso antico del Po tra Reggio e Mantova) dal quale dipendevano in origine beni terrieri e la chiesa di San Michele di Tiorre. È una presenza significativa che si accosta ad altre presenze canossane nel territorio tra la Parma e la Baganza. La chiesa del luogo mostra ancora tracce della sua antica origine. Al monastero di San Giovanni evangelista di Parma spettava invece un importante insediamento con chiesa, entrambi completamente scomparsi: si tratta del luogo di Paderna, posto poco a levante di Barbiano. Anche il toponimo Cevola può richiamare presenze monastiche poiché lo si ritiene derivato da cellula (piccola cella monastica) come altri Cevola, Sciola e Ciola del Parmense. Nelle vaste terre tra Felino e Carignano si ha infine la sorpresa maggiore: l'oratorio di Casale è un gioiello sconosciuto, con architettura e pregevolissimi affreschi datati agli anni intorno al 1480. In assenza di una puntuale documentazione scritta l'ipotesi più probabile è che negli ultimi anni della sua vita Pier Maria Rossi abbia avviato importanti donazioni di terre nella piana a valle di Felino al convento di San Francesco di Parma, in parallelo all'edificazione e agli affreschi dell'oratorio, primo nucleo di una iniziativa interrotta dalla sua morte nel 1482. 6.2

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