Libro cucina del secolo XIV - BO 1863 copia
101 corre per le bocche del popolo romagnuolo, e vale propriamente immergere in quale si vo- glia liquido una cosa, di cui imbevendosi, divenga per lo più molle e tenera.' A p p e z z a t o . Addiet. da Appczzare, met- tere in pezzi (Pag. 13, Un. 8). E puoi nervi ovi , carne appczzata o tritata, e latto di capra, quando tu vuoli. I/addiet. appettato non registrasi ne* Vo- cabolari!'; bensì i l suo verbo , ma senza e- sempio alcuno. A r t i, o, come il nostro testo, Arte. Mem- bra (Pag. 69, Un. 15). Distempera coir a- gresto, e fà bullire crudo, e sbatti insieme nel catino, e insieme coir arte de' pol l i, fà oni cosa bullire. Nel Vocabolario non se ne registra che un solo esempio dell* Algarotti. Questa voce vie- ne dal lat ino; Artus, Artuum, che equivale a nodi, giunture, membra. Si suol dire co- munemente nel solo numero del p i ù , ed in genere maschile : è voce comune agli Ana- tomici d' oggidì . Nel numero del meno, tra i latini trovasi usato da Lucano. A S o l a i o , Posto avverbiali!]. Dislesamen- te. L un sopra l'altro, a suolo a suolo (Pag. 29, lin. 17). Poi levalo dal fuoco, e poni in altro vaso, e mettilo ordinatamente a solaio col pesc e predotto.
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