MAESTRELLI - Il vitto del soldato - 1886 copia

— 120 — messa, quando il tetano dura da poco e non ha raggiunto un alto grado. 3° Il Morbo coitale. Affetta i bovini e gli stalloni. Si propaga con l’atto del coito. La carne di animali affetti non è adatta all’uso dell’uomo, perciò lo spaccio di essa deve esser proibito. 4° Le Coliche del cavallo. La carne di cavalli affetti da colica non è adatta per il nutrimento dell’uomo. II. Alcune sostanze prese dall'animale come pasto o quale medicamento poco pr im a della macellazione possono pure render nocive le carni dei mammiferi commestibili. Fra queste sostanze -le più di frequente usate a scopo me­ dicamentoso sono : i preparati di antimonio, o di piombo, o di rame, e più specialmente quelli d’arsenico e di mer­ curio, a forti dosi all’esterno, per pulire la cute degli ani­ mali da insetti molesti; il fosforo, l’acido fenico, il cloro­ formio, l’oppio, il giusquiamo, la secala cornuta, la noce vomica, il tabacco, ecc. Come alimento poi dagli animali possono esser presi la belladonna, lo stramonio, la cicuta, ecc., che valgono a renderne le carni velenose, malgrado gli animali stessi godano di una certa immunità contro tali vegetali tossici. In ultimo, le carni da macello possono esser rese dan­ nose e tossiche per colori di anilina, usati dai frodatori per impartire alle medesime un colore rosso vivo che non hanno. Trattandosi di veleni vegetali, la macellazione degli ani­ mali non dovrebbe esser fatta prima di otto giorni dall’ul­ tima ingestione dei medesimi ; trattandosi di veleni mine­ rali, siccome è provato che possono trattenersi più a lungo nell’economia, la macellazione dovrebbe esser protratta oltre la terza settimana e più ancora, se si trattasse di preparati arsenicali o mercuriali. III. Spessissimo le carni di animali mancati di morte naturale, ossia non macellati, possono ritenersi malsane ; sempre poi ripugnano. Per regola bene stabilita devono ritenersi come malsane

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