MAESTRELLI - Il vitto del soldato - 1886 copia
Per valutare il grado di fusione di un dato grasso si po trà adoperare un semplicissimo apparecchio simile a quello rappresentato dalla fig. 30 e procedere nel modo che sono per dire. Dopo aver fuso a lento calore, entro una capsula di porcellana, un poco del grasso da esaminare, se ne colerà nel tubo d’assaggio a dell’apparecchio tanto da riempirne il fondo per circa un centimetro e vi si lascierà consolidare per raffreddamento. Ciò fatto, si verserà dell’acqua sopra il grasso reso consistente, Ano a riempire i due terzi della provetta, al collo della quale, con turacciolo di su ghero perforato, si applicherà un termometro sensibile t, procurando che il bulbo del medesimo vada a toccare la superfìcie del grasso solidificato. nella culatta del tubo. Questo, così preparato, verrà quindi applicato, mediante adatto turacciolo, al largo collo del matraccio M ripieno per ,metà di acqua e mantenuto, mediante il sostegno S, sulla lampada ad alcool. Accendendo questa ed elevandosi gradatamente la temperatura dell’apparecchio, che fun ziona come un bagno-maria, si arriverà alfine al grado di fusione del grasso, che sarà letto sul termometro, al lorquando le prime porzioni grassose, liquefattesi per il calore, dal fondo della provetta si porteranno alla super fìcie dell’acqua che l’occupa sovrastando al grasso. Così potremo accorgersi trattarsi di grasso di buequalora fonda a + 42° C » bufalo » » + 49-50° C » castrato » » + 47° C » cavallo » » + 30° C. In quanto alla così detta reazione odorosa la si ottiene, secondo suggerisce lo Zemdel, trattando la carne da esa minare, precedentemente ridotta in piccoli pezzi, con l’acido solforico concentrato ed agitando il miscuglio con una bacchetta di vetro ; è in questo momento che emane rebbero dalle diverse carni gli odori accennati nella ta vola. Per quante volte abbia provato questa reazione sug gerita da varj autori, con carni dei diversi mammiferi 9 — 129 —
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