MAESTRELLI - Il vitto del soldato - 1886 copia

rendersi conto se un vino sia gessato fino al punto di contenere oltre i due grammi tollerati di solfato neutro di potassio per litro e se, per conseguenza, sia da dichiararsi nocivo e rifiutabile. Si prepara una soluzione di cloruro di bario cosi tito­ lata: cloruro di bario puro e cristallizzato grammi 14,0068 da sciogliere in un litro di acqua acidulata con cc. 50 di acido cloridrico puro, il tutto misurato a + 15° C. Cc. 10 di questa soluzione, che precipitano esattamente grammi 0,10 di solfato di potassio, si aggiungono a 50 cc. di vino da esaminare, quindi la miscela si scalda fino alla ebollizione e si filtra. Se il liquido filtrato non intorbi­ derà per nuova aggiunta di cloruro di bario, vorrà dire che il vino non contiene più di due grammi per litro di solfato di potassio, derivante dal gessamento che subi; se all’opposto il liquido, per nuova aggiunta di reattivo, in­ torbiderà ancora, si r ite rrà che il vino saggiato contiene oltre i due grammi per litro di solfato di potassio e che, per conseguenza, è soverchiamente gessato e da rifiutarsi. Un vino gessato si può sospettare anche dal fatto che precipita abbondantemente tanto con i sali di barite che con l’ossalato di ammonio. Infine, evaporando con precau­ zione un vino gessato, senza agitarlo, si forma alla sua superficie una pellicola sottile e cristallina, formata di lu­ centi e delicati aghettini di solfato di calce (gesso). A cquav ite ed affini. § 73. — Acquavite. Caratteri di sua bontà. Il raro, anzi eccezionale uso dell’acquavite nel nostro esercito, non di­ spensa dall’accennare le cose più importanti che si rife­ riscono alla sua buona scelta. L’acquavite è un alcool idratato, una miscela cioè di al­ cool ed acqua, ottenuta sia direttamente per la distillazione di liquidi e di sostanze zuccherine, od originariamente ami­ dacee, che subirono la fermentaziane alcoolica, sia per ag­ giunta di acqua all’alcool rettificato (falsa acquavite) ; mi­

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